Page 5 - Giuseppe Garibaldi. L'Uomo. Il Condottiero. Il Generale - Atti 10 ottobre 2007
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Premessa






                  Convegno si inserisce nell’ambito delle manifestazioni commemorative su
                  Garibaldi (Comitato Nazionale per le celebrazioni del bicentenario della na-
            Il scita di Giuseppe Garibaldi).
            La figura di Garibaldi come militare è stata di per sé già studiata ma questo vale
            anche per altri aspetti del ruolo politico che l’Eroe dei Due Mondi ha espletato nella
            storia italiana, europea e mondiale nel corso del secolo XIX, un secolo che vede – a
            fronte del “sistema” internazionale nato dal Congresso di Vienna del 1815 (Santa
            Alleanza, Restaurazione ecc.) – la crescita tumultuosa della presa di coscienza della
            identità nazionale e dunque la lunga lotta che le “nazionalità senza storia” – secondo
            la felice definizione del grande storico Bauer – ingaggiano per ottenere la possibilità
            di costruire un proprio Stato nazionale, sovrano, libero e indipendente.

            La massima elaborazione di pensiero e la conseguente azione pratica si sviluppa pro-
            prio in Italia dove a fronte di un sistema di piccoli Stati (funzionali alla politica di
            potenza di alcune grandi potenze: Francia, Austria, Spagna) il Risorgimento propone
            invece l’unificazione della Penisola e lo Stato nazionale.
            Un processo complesso per la simultanea presenza di interessi diversi, per la presenza
            dello Stato Pontificio espressione del potere temporale dei Papi, per la collocazione
            geo-strategica della penisola italiana nel Mediterraneo.
            Il processo risorgimentale è alimentato da vaste schiere di pensatori e di uomini
            d’azione i quali, spesso, divergono sulla forma istituzionale del futuro Stato - confe-
            derale per Gioberti, repubblicano per Mazzini e Garibaldi, monarchico per Cavour –
            ma uniti tutti profondamente dall’idea della necessità di superare le divergenze sulle
            forme dello Stato pur di raggiungere l’obiettivo fondamentale che è quello dell’Unità
            e dell’Indipendenza.
            Quando il Piemonte di Cavour si propone come asse portante di questo processo le
            divergenze vengono appunto superate e si lavora – non senza difficoltà – per il rag-
            giungimento dell’indipendenza nazionale cercando anche di risvegliare le coscienze
            e allargare il consenso interno e internazionale.
            Ecco dunque che una delle figure centrali diviene il generale Garibaldi, uomo di lar-
            ghe esperienze – cittadino del mondo…si potrebbe dire per la sua presenza là dove si
            combatte per la libertà, rivoluzionario, condottiero e “trascinatore” di uomini, strate-
            ga ma anche guerrigliero.
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