Page 35 - Fiori della Pietraia - Invenzioni e Sviluppo delle tecnologie durante la Grande Guerra
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La chiamata delle donne in ogni
settore produttivo non scaturì, per
quanto appena delineato, da una
inedita personale vocazione, ma
piuttosto da una risposta quasi pa-
triottica suggerita dall’emergen-
za del contesto bellico. Con oltre
80.000.000 di uomini impegna-
ti sui vari fronti e con l’assillante
esigenza di mantenere allo stesso
livello la produzione alimentare
e incrementare a dismisura quel-
la industriale, l’impiego del lavo-
ro femminile s’impose senza alter-
native in breve tempo, senza alcun
bisogno di essere sollecitato. Agli
inizi, però, il solo ruolo produttivo
che si riservò alle donne fu quello
agricolo, tant’è che già il 7 agosto
del 1914, quando lo stallo non era
ancora percepito in tutta la sua de-
vastante consequenzialità, il presi-
dente del consiglio francese, René
Viviani, aveva lanciato un appas-
sionato appello alle donne, in par-
ticolare alle contadine reputate di
gran lunga le più necessarie che
così recitava: “In piedi donne fran-
cesi… prendete il posto sul campo
del lavoro di quelli che sono sul
campo di battaglia. Preparatevi a mostrare loro, domani,
la terra coltivata, i raccolti ammucchiati al coperto, i campi
seminati. Non esistono, in queste ore gravi, lavori infimi.
Tutto ciò che giova al paese è grande. In piedi! Domani la
gloria sarà per tutti.” 19
Ma, come accennato, le facili illusioni di una breve guer-
ra di conquiste e di successi si infransero presto imponendo
al loro posto la dura realtà della guerra statica e di logora-
mento. Anche per i più ottimisti, con l’arrivo dell’autunno
era ormai chiaro che sarebbe stata una guerra lunga, uno
19 La citazione è tratta da aa. vv., La nazionalizzazione delle donne,
in g. dubY, m. perrot, (a cura di), Storia delle donne. Il novecento (a
cura di F. Thebaud), Bari 1992, p. 32.
In alto: Gruppo di contadine della Carnia
In basso: Operaia che lavora a una fresa in una fabbrica metalmec-
canica
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