Page 14 - Breve storia dell'organizzazione dei Servizi d'Informazione della Regia Marina e Regia Aeronautica. 1919-1945
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Breve storia dell’organizzazione dei Servizi d’Informazione della R. Marina  e R. Aeronautica


            viato copiose informazioni di natura militare e navale che venivano poi gi-
            rate al Ministero della Guerra e al Comando del Corpo di Stato Maggiore
            dell’Esercito o alla Regia Marina:  ad esempio  in una raccolta della corri-
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            spondenza del 1877 di quel Comando   vi è la copia di un dettagliato rap-
            porto inviato dal capitano di vascello Armjnion sulla possibilità di alcune
            operazioni militari sulle coste albanesi e dell’Epiro. Agli Atti esistono anche
            numerose lettere di trasmissione che danno testimonianza di altre simili re-
            lazioni inviate con evidente scopo informativo.
               Probabilmente i riferimenti ai nuclei informativi sono solo le prime te-
            stimonianze documentarie di acquisizione informativa strutturata, anche se
            un’attività precedente nel settore era stata sicuramente svolta, fin dal primo
            decennio dell’Unità d’Italia, armonizzando quel che vi era, di fatto, nelle
            Marine degli Stati che si annettevano progressivamente al Regno d’Italia,
            iniziando dalla più forte, quella delle Due Sicilie. Questa era stata grande-
            mente dominata e influenzata, per lungo periodo, dalla potente royal Navy
            britannica, che aveva una brillante tradizione d’intelligence: tra il XVI e il
            XVIII secolo aveva sviluppato un’estesa rete informativa fino alla formazio-
            ne, verso gli ultimi anni del XIX secolo, del celebre Naval Intelligence De-
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            partment (NID).  Sembra naturale che i sistemi inglesi fossero stati esportati
            verso quella borbonica e che quest’ultima si fosse ispirata all’esempio in-
            glese. Quando le due Marine, quella piemontese e quella napoletana, furono
            riunite, l’integrazione si rivelò di non facile attuazione (come accadde per
            gli Eserciti), ma l’attività informativa continuò a svolgersi sotto la bandiera
            del neonato Regno d’Italia, anche se con norme non coordinate da un ufficio
            speciale ad essa preposto.



            3  AUSSME, G.24, b. 27, Corrispondenza anno 1877 – cartella 116 bis- riservato: per ul-
               teriori dettagli cfr. Maria Gabriella Pasqualini, Carte segrete dell’intelligence italiana.
               1861-1918, RUD Roma, 2006, ed. fuori commercio, p. 54 e ss.
            4  Per un primo approccio all’intelligence navale britannica cfr. Stephen Twigge – Edward
               Hampshire – Graham Macklin, British intelligence. Secrets, spies and sources, The Na-
               tional Archives, UK, 2008, p. 113 e seguenti. Il volume è fornito di una vasta bibliogra-
               fia sulla materia. Negli Archivi Nazionali inglesi di Kew Gardens (Londra) i documenti
               del NID sono molto interessanti anche per quello che riguarda l’Italia. Per l’organizza-
               zione della struttura informativa nel Regno Borbonico si veda anche Ambrogio Viviani,
               Servizi Segreti Italiani. 1815/1985, Roma, 1985, vol. I, p. 63-67 e Harold Acton, i Bor-
               boni di Napoli (1734-1825), Firenze, ed.1997 e Id., Gli ultimi Borboni di Napoli (1825-
               1861), Firenze, ed. 1997.

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