Page 445 - Carlo Alberto dalla CHIESA - Soldato, Carabiniere, Prefetto
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CENNI BIOGRAFICI


















                                              Carlo Alberto dalla Chiesa fu dato alla luce da Maria Laura Bergonzi, alle ore 16 del 27 settem-  441
                                              bre 1920, in Saluzzo (CN). Il parto avvenne negli alloggi di pertinenza della caserma dei Reali
                                              Carabinieri, oggi scomparsa, che insisteva sul luogo ora sede del liceo scientifico G.B. Bodoni, in
                                              via Donaudi nr. 14. Il padre Romano, originario di Parma come sua moglie, era in quel periodo
                                              il Comandante della locale Tenenza dei Carabinieri. Da Romano discenderanno numerosi Uf-
                                              ficiali dei Carabinieri: i figli Carlo Alberto e Romolo; i nipoti in linea retta Fernando, Umberto,
                                              Romano e Giulio.
                                              Nonostante la famiglia dalla Chiesa avesse lasciato Saluzzo nel 1925 alla volta di Livorno, il le-
                                              game tra Carlo Alberto e quel comune della provincia di Cuneo non si interruppe mai. L’ultima
                                              visita del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa a Saluzzo risale al dicembre 1981, quando da Vice
                                              Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri fu accolto dall’allora primo cittadino Franco
                                              Lovera. In quell’occasione, ribadì il suo sentirsi saluzzese e raccomandò all’Amministrazione
                                              civica di invitarlo sempre a manifestazioni e cerimonie cittadine, per continuare a nutrire la sua
                                              “saluzzesità”.
                                              Anche la sua Saluzzo non lo ha mai dimenticato. Il 3 settembre 1983, giorno del primo anniversa-
                                              rio del suo omicidio, gli fu intitolata la nuova scuola elementare del quartiere “Maria Ausiliatrice”.
                                              Il 2 giugno 2006, nella sede del Palazzo comunale, fu apposta una lapide che ricorda la sua figura
                                              e il suo impegno. Anche il locale presidio dell’associazione “Libera” porta il suo nome. Nel 2020,
                                              in occasione del centenario della nascita e per tramandare alle future generazioni i valori per cui
                                              ha vissuto e per cui ha lottato sino alla morte, la Città di Saluzzo ha dedicato a Carlo Alberto
                                              dalla Chiesa un monumento. L’opera, scoperta il 27 settembre nella centrale piazza Garibaldi,
                                              alle spalle della Cattedrale, è costituita da una grande colonna istoriata alta 4 metri e riporta,
                                              tra l’altro, una delle più celebri e significative citazioni del Generale dalla Chiesa: “Se è vero che
                                              esiste un potere, questo potere è solo quello dello Stato, delle sue Istituzioni e delle sue leggi,
                                              non possiamo oltre delegare questo potere né ai prevaricatori, né ai prepotenti né ai disonesti”.
                                              La sintetica biografia che segue, pur non svelando alcuno degli inconsueti e, talvolta, inediti
                                              dettagli contenuti nel testo, è la lampante descrizione di una vita irreprensibile e di un percorso
                                              professionale luminoso. L’incredibile avventura di un Personaggio che ha attraversato, e per al-
                                              cuni versi contribuito a condizionarli, i momenti più critici e determinanti della storia del Paese.
                                              Carlo Alberto dalla Chiesa si arruolò nell’Esercito a poco più di vent’anni. Dopo aver terminato,
                                              nel maggio 1941, il corso presso la Scuola Allievi Ufficiali di Fanteria a Spoleto, il 1° dicembre
                                              successivo fu destinato al 120° Reggimento di fanteria “Emilia”, e impiegato, con compiti di
                                              presidio e controguerriglia, a Cattaro (Kotor), una città fortificata sulla costa adriatica del Mon-
                                              tenegro, che sorge in una baia vicina alle scogliere calcaree del monte Lovćen, divenuta ben
                                              presto simbolo dell’occupazione italiana di quella regione. Il S.Ten. dalla Chiesa operò nell’area
                                              dal 16 aprile al 12 luglio e dal 7 agosto al 12 ottobre 1942, inquadrato nel II Battaglione, quale
                                              Comandante di Plotone e Aiutante Maggiore in seconda.
                                              Conclusa l’esperienza in Montenegro, ove guadagnò due Croci di guerra, in quello stesso au-
                                              tunno, a seguito del transito per meriti di guerra nell’Arma dei Carabinieri, frequentò il corso di
                                              formazione per Allievi Ufficiali ad Alessandria, venendo destinato alla Tenenza Carabinieri di
                                              San Benedetto del Tronto (AP).
                                              Dopo l’8 settembre, rendendosi interprete dei sentimenti antinazisti e antifascisti della popolazio-
                                              ne, entrò nelle fila della Resistenza marchigiana, assumendo il nome di battaglia di “Vecchio”,
                                              ove agì in stretta collaborazione con la brigata “Giustizia e Libertà”, attiva nel piceno, e con il
                                              concorso della Banda Paolini, inquadrata nella Banda “Postiglione”, facente capo al Maggiore
                                              Italo Postiglione, operativa dal 19 settembre nella zona tra San Benedetto e Ripatransone.
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