Page 446 - Carlo Alberto dalla CHIESA - Soldato, Carabiniere, Prefetto
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alfonso manzo
Il Tenente dalla Chiesa, intuendo l’imminente arrivo dei nazifascisti per catturarlo, abbandonò la
caserma di San Benedetto del Tronto assieme ad un gruppo di Carabinieri a lui fedeli, non prima
di aver dato disposizioni di svuotare l’armeria e il magazzino viveri e di lasciare tutto in perfetto
ordine, affinché il nemico sapesse che non si era trattata di una fuga precipitosa e rocambolesca,
ma di una evacuazione ordinata e pianificata. Dopo un avventuroso viaggio per mare, assieme
al partigiano alpino di Ascoli Spartaco Perini, suo compagno di clandestinità nel rifugio di Mar-
tinsicuro (TE), raggiunsero Brindisi ove trovarono ad aspettarli il padre di Carlo Alberto, il Col.
CC Romano dalla Chiesa, Comandante della Legione Carabinieri di Bari.
Nel capoluogo pugliese Carlo Alberto ritrovò Dora Fabbo, anch’ella figlia di un Ufficiale dell’Arma
in servizio presso la Legione, più giovane di lui di quattro anni, che aveva conosciuto poco prima
di arruolarsi. Si erano incontrati giovanissimi, al Circolo Ufficiali della Legione Carabinieri di
Bari: Carlo Alberto aveva 19 anni e frequentava il corso di giurisprudenza presso l’Università del
capoluogo pugliese, mentre Dora, quindicenne, era iscritta al liceo. Dalla loro bellissima storia
d’amore nacquero tre figli: Il 31 agosto 1947, a Casoria (NA), la primogenita Rita; a Firenze, il
442 3 novembre 1949, mentre il papà era in servizio a Corleone (PA), vide la luce Nando e, infine, il
23 ottobre 1952, Simona.
Contemporaneamente a tutte tali vicissitudini, il Tenente dalla Chiesa riuscì a conseguire, dal
1939 al 1944, presso l’Università di Bari le lauree in Giurisprudenza e in Scienze Politiche, avendo
come Docente anche un giovane Aldo Moro.
Tra il 1° giugno 1944 e i 12 aprile 1945, ricoprì, in sequenza, gli incarichi di Comandante del
Nucleo Carabinieri addetto al Presidente del Consiglio dei Ministri in Roma, Comandante della
Squadra addetta al Luogotenente Generale in Roma e Comandante della Tenenza Carabinieri
di Roma Parioli. Dal 13 aprile 1945 al 2 maggio 1946 fu al comando della Tenenza Carabinieri
di Salsomaggiore. Comandò poi la Compagnia di Casoria dal 3 maggio 1946 al 14 luglio 1948.
Il 15 luglio assunse l’incarico di Comandante della Compagnia di Firenze Esterna che tenne sino
al 15 agosto 1952. Durante tale periodo, partì volontario per la Sicilia per assumere, il 3 settembre
1949, l’incarico di Comandante di Squadriglie in Corleone (PA), che cedette il 22 giugno 1950.
Dopo aver comandato la Compagnia di Como (16 agosto 1952 – 7 febbraio 1955), venne trasfe-
rito a Milano ove permase sino al 21 luglio 1963, ricoprendo gli incarichi di Comandante della
Compagnia interna, Aiutante Maggiore della I Legione e Comandante del Gruppo interno.
Giunto il 22 luglio 1963 quale Capo Ufficio IV Brigata in Roma, nel gennaio 1964 venne inviato
alla Scuola Allievi Carabinieri di Torino come Capo Ufficio addetto. Il 31 agosto dello stesso
anno, tornò a Milano per ricoprire i ruoli di Comandante del Nucleo di Polizia Giudiziaria e,
successivamente, del Gruppo Carabinieri di Milano.
Dal 1° luglio 1966 al 30 settembre 1973 fu Comandante della Legione Carabinieri di Palermo. Il
1° ottobre seguente assunse il comando della I Brigata Carabinieri in Torino, ove prestò servizio
sino al 31 marzo 1977. Il 24 maggio 1974 gli fu affidato il neo-istituito Nucleo Speciale di Polizia
Giudiziaria, con compiti di contrasto al crescente fenomeno terroristico. Lo speciale Reparto fu
soppresso nell’agosto del 1975.
Con Decreto interministeriale Grazia e Giustizia, Interno e Difesa del 12 maggio 1977, fu istituito
l’Ufficio del Coordinatore del Servizio di Sicurezza degli Istituti di Prevenzione e Pena, con i
compiti principali di infrenare il dilagante fenomeno delle evasioni di detenuti per delitti di natura
politica dalle carceri e di sviluppare una rete di raccolta informativa all’interno dei penitenziari.
L’incarico fu affidato al Generale dalla Chiesa che lo manterrà sino al 29 dicembre 1979. Tre
mesi dopo il tragico epilogo del sequestro Moro, il 30 agosto 1978, con Decreto del Presidente del
Consiglio Giulio Andreotti, di concerto con il Ministro dell’Interno, Virginio Rognoni, il Gen.D.
Carlo Alberto dalla Chiesa venne nominato anche Coordinatore delle Forze di Polizia e degli
Agenti Informativi per la lotta contro il terrorismo, posizione che lascerà alla vigilia dell’assunzione
del Comando Divisione Carabinieri “PASTRENGO”, in Milano, avvenuta il 30 dicembre 1979.
Dal 16 dicembre 1981 sino al 5 maggio 1982 svolse il ruolo di Vice Comandante Generale
dell’Arma dei Carabinieri. Il 6 maggio fu nominato Prefetto di Palermo.
Il 3 settembre 1982, poco dopo le ore 21, in via Isidoro Carini, il Prefetto di Palermo, Gen. C.A.
Carlo Alberto dalla Chiesa, mentre procedeva a bordo di un’autovettura A112, guidata dalla
seconda moglie Emmanuela Setti Carraro, seguita a breve distanza dall’Agente della Polizia di
Stato, Domenico Russo, di scorta al Prefetto a bordo di un’autovettura Alfa Romeo Alfetta, veniva
assalito da un commando di sicari a bordo di due autovetture e un motociclo, che li investirono
con una pioggia di piombo che cagionò la morte immediata del Prefetto e della consorte, lasciando
agonizzante l’Ag. Russo, il cui tragico destino si compirà il 15 settembre successivo.