Page 88 - L'archivio della Marina - Guida dei fondi conservati presso l'archivio dell'Ufficio storico della Marina Militare
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Sia nella storia della preparazione sia in quella dell’effettiva attività di Supermarina
ebbero un ruolo fondamentale gli uffici del Reparto operazioni dello Stato maggiore,
soprattutto l’Ufficio piani. Infatti, quando a causa della guerra d’Etiopia (1935) e
della conseguente tensione italo-inglese si mise in moto un processo di cambiamen-
to nell’organizzazione dello Stato maggiore della marina, una delle trasformazioni
attuate fu, verso la metà del settembre 1935, l’ampliamento dell’organico dell’Ufficio
piani e l’istituzione al suo interno della Sezione situazione, che aveva il compito di
raccogliere le informazioni sui movimenti e sullo stato di efficienza delle forze na-
zionali e nemiche, in modo che il Comando centrale potesse disporre della situazione
sempre aggiornata delle forze contrapposte.
Con il d.m. 24 aprile 1936 l’Ufficio piani di guerra mutò il suo nome in Ufficio piani
di operazioni e tra le sue attribuzioni vennero inserite l’emanazione delle superiori
direttive e degli ordini per l’impiego delle forze durante la guerra e l’organizzazione
delle forze navali. L’Ufficio si stava trasformando da organo di studio e preparazione
in organo operativo, senza però subire una conseguente ristrutturazione; era quindi
arduo poter svolgere compiti molto eterogenei e complessi senza che la sua struttura
e il suo organico venissero adeguati. La partecipazione italiana alla guerra civile spa-
gnola (1936 - 1939) ridiede attualità alle esperienze ed ai progetti maturati nel periodo
della guerra d’Etiopia; fu ampliato e riorganizzato l’Ufficio piani e si ripresero gli
studi per la costituzione del Comando centrale.
Con il d.m. 31 gennaio 1938 l’Ufficio piani assunse la denominazione di Ufficio ope-
razioni e piani di guerra e venne diviso in due Sezioni: la prima si occupava dei piani e
delle direttive generali e la seconda della situazione delle forze e della emanazione de-
gli ordini operativi. Nel corso del 1938, comunque, l’Ufficio piani continuò a lavorare
concretamente alla preparazione dei materiali e degli impianti del Comando centrale,
inaugurati nell’ottobre del 1938 con la visita di Mussolini. Nel gennaio 1939 si stabilì
come denominazione del Comando centrale quella di Alto comando della marina
(ACM), con l’indirizzo telegrafico Supermarina. Pochi giorni prima dell’entrata in
guerra dell’Italia, il 1° giugno 1940, esso venne finalmente attivato e contestualmente,
nel Documento di guerra n. 1 edizione maggio 1940, vennero elencate le sue attribu-
zioni: impartire le direttive generali per la condotta della guerra marittima; emanare
gli ordini generali di operazione e quelli per le operazioni speciali; diramare le infor-
mazioni circa i movimenti delle unità nazionali e nemiche; designare il comandante
superiore in mare e coordinare nel campo strategico l’azione in mare dei reparti stac-
cati; promuovere l’intervento dei reparti dell’Armata aerea, dei Comandi superiori
delle forze armate dell’Egeo e dell’Africa settentrionale e dei Comandi tedeschi.
La necessità di rendere più netta la separazione all’interno dello Stato maggiore tra
gli uffici operativi e quelli che non lo erano, oltre all’esigenza logistica di trasferire i
Comandi operativi fuori da Roma, determinò un’importante ristrutturazione dello
Stato maggiore, stabilita con la circolare di Maristat dell’11 novembre 1942, e lo spo-
stamento della sede di Supermarina a Santa Rosa, località a venti chilometri da Roma.
Maristat veniva diviso in due gruppi di reparti e uffici, il primo con connotazione