Page 291 - Lanzarotto Malocello from Italy to the Canary Islands
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dall’Italia alle Canarie 291
Storia e letteratura in viaggio
aradiso. Isole Fortunate, sempre in un altrove che è innanzitutto
purezza, incanto non credibile, affresco in cui tutto si fa silenzio
P e venga dunque a sparire il corpo: tutto deve farsi pensiero, anzi,
rarefazione di esso, momento che preannuncia il divino.
A quell’oltre che si cerca per far sì che anche la quiete si sveli a se stes-
sa come tale, basta poco: un passo della Bibbia, un verso già antico, una
frase che s’è sollevata fino a divenire sostegno per ogni possibile concepi-
mento ideale, di salvezza. Pure, accanto a queste schegge di sublime delle
quali troveranno linfa i poeti, vi sono prove, addirittura florilegi a base di
parole: prove geografiche, ovvero l’unica possibilità di un aggancio alla
Terra ferma, alle certezze da cui far decollare il sogno, la Poesia, diremo
quasi l’irraggiungibile a portata di mano. È come se soltanto dalla notizia,
dal fatto potessero trovare sereno alloggiamento sulla pagina le parole che
contengono il segreto per salvarsi. Più parole ed eccoli rappresentati i luo-
ghi delle nostre quietate angosce.
Ma il Paradiso dove era possibile trovarlo? A oriente, almeno prestando
fede all’opinione più antica. Dunque Paradiso come luogo già geografica-
mente accertabile e non soltanto come metafisica, approdo oltre la vita.
Quando Dante nel De Monarchia parla delle Isole Fortunate, espone
quanto assorbito da Virgilio – vera luce di studio per il Poeta – e da Orosio,
discepolo di Agostino, con la sua opera Historia adversus Paganos. Scrive
il Poeta: “L’Europa poi lo rese nobile per l’antichissimo avo, cioè Darda-
no; ed anche l’Africa per la vetustissima ava che fu Elettra nata da Atlante,
re di gran fama…Che poi Atlante fosse l’Africa, è testimone un monte in
quelle parti che da lui prende nome e che Orosio nella sua descrizione del
mondo dice essere in Africa con queste parole: <Estremo confine di essa è
il monte Atlante con le isole che chiaman Fortunate>; di essa, cioè dell’A-
frica, poiché di quella egli parlava…”
Credenza sul Paradiso Terrestre e oscillazione continua tra Oriente e
Occidente. Anche Dante in principio ne fa collocazione in Oriente. Ma
questa disputa – di cui l’opinione pubblica rimane all’oscuro – non fa che
rafforzare l’idea che è negli uomini, da sempre, di stabilire nella mente, lo
ripetiamo, il più delle volte appoggiandosi al sublime di scoperte per mare,
un luogo ove abbia veramente un senso la Quiete, parola che contiene in

