Page 403 - Lanzarotto Malocello from Italy to the Canary Islands
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dall’Italia alle Canarie 403
sconfitti, riesce a sbarcare sull’isola (rappresentata curiosamente come una
rigogliosa giungla tropicale, anziché in roccia vulcanica scura, come in
realtà è); naturalmente il nostro eroe riesce a sconfiggere i cattivi indigeni
ed a piantare sull’isola la bandiera di Genova e per di più riesce persino a
trovare uno scrigno seppellito sotto la spiaggia contenente una pergamena
dei fratelli Vivaldi (proprio quegli scopritori di cui non si avevano più no-
tizie da trenta anni).
Il volumetto è il classico romanzo per la piccola borghesia degli anni
’30-’40 o per i ragazzi della gioventù di allora: filone letterario che fu co-
munque d’ispirazione al cinema popolare coevo.
Ma, dato lo scarso valore scientifico, il romanzo può essere citato solo
a titolo di mera curiosità.
* * *
Anche la Marina Militare Italiana ha voluto onorare il navigatore ligure
intitolando a Lanzarotto un esploratore, poi divenuto cacciatorpediniere:
anche qui le notizie non sono molte.
Il sito internet del Ministero della Difesa italiano si limita a dare (nella
sezione storica) una serie di dati tecnici e cioè che tale nave, varata nel 1927
ed entrata in servizio nel 1930, aveva una lunghezza di 107,7 metri per 10,2
mt di larghezza con un armamento di sei cannoni da 120 mm, 2 da 40 mm,
oltre a quattro mitragliere da 13,2 mm e sei tubi lanciasiluri da 533 mm.
Si sa, per come riferisce Sandro Pellegrini nel suo testo intitolato “la
prima crociera transatlantica di Italo Balbo”, all’esito delle ricerche da
egli effettuate nelle emeroteche della Civica Biblioteca Berio di Genova e
del Museo Canario di Las Palmas di Gran Canaria, che l’esploratore Ma-
locello, facente parte di una squadra di otto esploratori della classe “Na-
vigatori”, accompagnò le squadriglie aeree del generale Italo Balbo, capo
supremo dell’Aviazione italiana, nella famosa trasvolata atlantica verso il
Brasile del gennaio 1931,facendo poi scalo alle Isole Canarie, nel porto di
Santa Cruz di Tenerife, durante il viaggio di ritorno in patria.
In realtà il cacciatorpediniere Malocello (che aveva come motto: “A tut-
ti i costi”) ebbe una lunga vita operativa, partecipando anche alla II guerra
mondiale, sebbene fosse ormai obsoleto. Eppure anche in tale occasione il
nome del Malocello trovò il modo di essere onorato, poiché il cacciatorpe-
diniere a lui intitolato fu coinvolto nella famosa battaglia navale al largo di
Pantelleria denominata “Battaglia di Mezzo Giugno”.
Giorgio Giorgerini, nel suo monumentale “La guerra italiana sul mare”

