Page 105 - Carte Segrete dell'Intelligence Italiana il S.I.M. in archivi stranieri
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In quella riunione del 28 novembre, dopo aver posto l’accento sulla neces-
sità di una stretta cooperazione, Agrifoglio e Dotti illustrarono la reale consi-
stenza di una parte della loro riorganizzazione di una struttura indispensabile
per la ‘macchina’ militare italiana e alleata.
In Sardegna erano state ritrovate e reclutate circa venti persone, 4 ufficiali
e 16 tra sottufficiali e truppa, che sarebbero stati messi a disposizione della 5^
Armata nel giro di due settimane. Una seconda squadra di pari consistenza
sarebbe stata inviata presso l’8^ Armata. Gli Alleati suggerirono di assegnare
tutto il contingente italiano al G-2 della 5^ Armata dividendo poi il gruppo, di
cui una parte sarebbe restata all’Armata e altri elementi sarebbero stati distac-
cati presso vari reparti per operarvi direttamente. Gli italiani stessi si sarebbero
occupati degli aspetti amministrativi e dei dettagli tecnici necessari per il co-
ordinamento. Gli americani insistevano molto su questo tipo di assegnazione,
sostenendo che era l’unico modo per operare correttamente. In fondo vi era
anche l’esigenza, per Washington, di sottrarre alla completa influenza degli
inglesi il controspionaggio italiano, nel contesto di una lotta sorda fra i servizi
anglo-americani nonostante l’ufficiale clima di collaborazione.
Per quanto riguardava la logistica, gli italiani fecero presente che dispone-
vano solo di quattro camion benché fosse prevista la futura requisizione di altri
veicoli. Posero l’accento però sul fatto che vi era urgente bisogno dell’aiuto
anglo-americano con la considerazione che la mobilità era uno dei fattori prin-
cipali per la resa della ricerca delle informazioni. Serviva poi carburante… per
non pensare al vestiario per gli uomini, razioni alimentari… La situazione era
estremamente difficile ma questo era ben noto agli alleati. Tre anni di guerra 48 Anche il maggiore
avevano depauperato pesantemente le strutture italiane e il fatto che una parte Scolaro era un vete-
rano del S.I.M.: ave-
del territorio fosse ancora occupata dai nazifascisti rendeva ancora più difficile va già operato al
Centro C.S. ad Ate-
la situazione senza gli aiuti esterni. ne dall’aprile 1941
all’aprile 1943, per
essere poi trasferito
a Catania, alla vigi-
lia del 25 luglio; do-
4. Una prima riorganizzazione del controspionaggio nel S.I.M. tra po l’armistizio era
l’ottobre e il dicembre 1943 sotto il controllo anglo-americano riuscito a raggiun-
gere Brindisi do-
ve si era presenta-
Nel ricostituire il Servizio fu riservata al controspionaggio e alla sua orga- to volontariamen-
nizzazione molta cura, tanto che ai primi di dicembre 1943 il settore era già te per riprendere il
servizio attivo.
articolato in una Centrale e due strutture, una a carattere territoriale e una a 49 NARA, RG 226,
carattere mobile-operativo. La Sezione C.S. (cioè la ‘Bonsignore’) e la Centrale, NND – 917171, 1
aprile 1944. Gli in-
comandata dal maggiore Dotti, era stata formata con ufficiali e sottufficiali spe- dirizzi ai quali la
Bonsignore dove-
cializzati, che avrebbero operato, come tradizione, in abiti civili. va inviare i propri
La ‘Bonsignore’ aveva due Sottosezioni: i Gruppi C.S. con il maggiore Maf- rapporti erano: G-2
Fifth Army, GSI (b)
fei; le Sezioni operative della 5^ Armata del maggiore dei Carabinieri Cesare Eighth Army, GSI
(b) AAI, G-2 (CI)
Faccio (v. sotto) e della 8^ Armata del maggiore Mariano Scolaro. Il Gruppo A.F.H.Q., v. anche
48
di Polizia militare era comandato dal maggiore Vasco (dell’Arma), membro del AUSSME, Fondo
S.I.M., 1^Divisione
S.I.M. pre-armistiziale, come molti altri suoi colleghi. 49 e NUAK, WO/124/
ITALY,44
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