Page 17 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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IL  QUINTO ANNO DI  GUERRA









                                                                ROMAIN  H.  RAINERO



                    Se  nell'intera vicenda storica della  partecipazione dell'Italia alla  se-
               conda guerra mondiale vi è un anno di crisi e di dramma questo è il  1944,
               con un'intera sequela  negativa,  militare,  politica,  istituzionale e  persino
               morale. Il  1944 segna  forse  il  fondo,  il  livello  più drammatico, della  re-
               cente storia  d'Italia  e  non  sembra aprire  dal gennaio  al  dicembre molti
               spiragli  alle  speranze  di  rinascita.
                    Innanzitutto l'Italia: essa appare divisa in ben "cinque ltalie" piene
               di contrasti e di problemi. La  "prima" è l'Italia della monarchia residua,
               il cosiddetto Regno del Sud che ha la sua sovranità, limitata, solo in alcu-
               ne delle regioni "liberate" del Sud, un Regno con alla testa il re fuggiasco,
               Vittorio Emanuele III, e un capo del governo che si dichiara "democrati-
               co", il maresciallo Badoglio, ma che tuttavia riveste questa funzione non
               su basi elettive,  bensì sul motu proprio del sovrano che risale  ancora  al
               25  luglio  dell'anno  prima.
                    Accanto a questa, un' "altra Italia" del Sud, quella gestita direttamente
               dagli eserciti Alleati anglo-franco-americani per il tramite della Commis-
               sione Alleata di Controllo, dove le motivazioni della guerra ancora in cor-
               so davano alle attività militari ogni potere di amministrazione sottraendo
               queste zone alle  normali e ben più equilibrate amministrazioni naturali.
               La  "terza Italia" era l'Italia del Nord, la Repubblica Sociale Italiana, che
               sotto l'impulso di Mussolini all'ombra delle armi dei "camerati" tedeschi
               amministrava il terrjtorio che ancora non era caduto  nelle  mani  "nemi-
               che". Gli ordinamenti qui sono eccezionali, con una Repubblica dichiara-
               ta ma spesso non digerita né approvata dai cittadini, ed una socialità che
               se si avvale delle famose Tavole di Verona,  non pare avere lo  spazio e le








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