Page 608 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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GLI UOMINI CON LE STELLETTE 607
Secondo mondo: gli internati militari
Ma quanti altri uomini con le stellette, oltre a quelli inquadrati nei
reparti regolari parteciparono, a pieno titolo alla guerra di liberazione e
alla resistenza? 600 000 militari deportati in Germania che non si arrese-
ro. Preferirono la fame, gli stenti, i sacrifici dei lager piuttosto che rinne-
gare il giuramento di fedeltà prestato alla Patria lontana. Generoso olocausto
di soldati italiani per la libertà: 40 000 morti nei campi di concentramen-
to che non fu un universo di vinti e di affamati, ma fu un mondo di resi-
stenti. Ce ne hanno parlato il generale Stefani e come testimone, il generale
Monastra, reduce da S. Bosten. Questa lotta, questi sacrifici si saldarono
con la lotta e con i sacrifici delle formazioni partigiane e con il martirio
delle popolazioni civili.
Terzo mondo: la resistenza
Voglio porre anche, a questo punto, un interrogativo, che può appa-
rire pleonastico, ma che in realtà è d'obbligo. Chi erano i partigiani? Era-
no i giovani più impegnati che per motivi territoriali e per opzione
ideologica non avevano voluto o potuto arruolarsi nelle forze armate della
liberazione, o nascondersi e rimanere a casa. Studi di ricerca sul numero
dei partigiani ce ne sono troppi e discordanti. Una stima generale a caldo,
fatta nel 1947, indicava un dato complessivo di 223 619. È forse la più
credibile. Prendendo come base questo dato, vale la pena applicarvi l'a-
nalisi di suddivisione sociale, fatta da Mario Givanna su un campione di
partigiani piemontesi: il 30 % operai, il 20 % contadini, l'l l, 7 % artigia-
ni, 1'11,2% studenti, il lO % impiegati, il5,3 % professionisti, il3,3 %
ufficiali, sottufficiali e graduati "regolari" , 1'1,6 % casalinghe.
Applicando questo studio analitico al totale precedente i militari che
operarono nei partigiani sarebbero circa 67 000. Non è chiaro però cosa
si intendesse per "militari regolari", perché anche gli operai, i contadini,
gli artigiani, gli studenti, gli impiegati ed i professionisti, con età valida,
erano stati militari fino all'8 settembre del 1943 e si portavano nello zai-
no cultura ed addestramento militare, alcuni come coaugulante altri come
reagente.
Ma se difficile è uno studio analitico sulla provenienza dei singoli
più facile è ricordare le formazioni partigiane che avevano una organizza-
zione militare o paramilitare. Ricordiamo la divisione Garibaldi che ope-
rò inJugoslavia dal 1943 al 1945 inserita, come unità dell'Esercito italiano
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