Page 289 - I 100 anni dell'elmetto italiano 1915-2015 - Storia del copricapo nazionale da combattimento
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GUERRA FREDDA                                         289


                                               Fregi della Repubblica


                  Cambiata la forma statale e tornati a recuperare in fatto di copricapi metallici gran parte della
               tradizione precedente, venne studiato il modo di aggiornare la fregistica sugli elmetti. Come
               accennato, a partire dall’estate del 1946, a imitazione delle omologhe insegne d’arma o di cor-
               po per i copricapi di servizio, vennero apportare le debite modifiche anche alle mascherine per
               la pittura frontale dei gusci metallici. Ecco quindi la rimozioni di corone e monogrammi reali,
               croci di Savoia, residuali fasci littori. Vennero poi apportate qua e là piccole modifiche grafiche
               alle stilizzazioni. Tra queste, per esempio, si possono citare: le aquile delle truppe da montagna
               meno tozze, i cannoni delle artiglierie più arrotondati, gli attributi delle specialità del genio e
               dei servizi più rispondenti alle nuove attrezzature impiegate.
                  Nel corso degli anni – a seconda della modifica istituzionale di armi, corpi e servizi – i fregi
               vennero implementati, modificati o abrogati, seguendo sempre la stilizzazione delle omologhe
               insegne frontale da copricapo. Nel 1948 avvenne la più importante tra tutte le integrazioni. Fu
               quella dei fregi per generali, che nei primi due anni della Repubblica vennero mutuati per i
               suddetti ufficiali, conservando l’insegna dell’ultimo reparto d’arma o specialità comandato o
               d’appartenenza, secondo i casi – quando titolari – lasciando pure il robbio sottostante. 471
                  I tempi però iniziarono a cambiare alla fine degli anni Sessanta, quando si decise di iniziare
               una radicale razionalizzazione in fatto di istituti, strutture e simboli. Se solo nel 1975 si arrivò
               all’adozione del fregio pluriarma per i bottoni e allo snellimento dei livelli organizzativi (sosti-
               tuzione dei reggimenti in battaglioni, ecc.), già a partire dal 1968 scomparvero i fregi dai copri-
               capi metallici.  Ragioni economiche, ma anche la sempre più diffusa introduzione di telini e
                             472
               retine, rese di fatto i fregi anacronistici. 473































                                   Fronte e retro di mascherina per Artiglieria pesante campale


               471 Oltre al III tomo di Ales-Viotti, si veda pure G. Lundari, Cambio d’abito per il 33. I fregi dell’Esercito Italia-
                   no. 1948/1969, in «Uniformi & Armi», n. 201, marzo 2013, pp. 4-7.
               472 Per le truppe corazzate il fregio sugli elmetti scomparve nel 1965, N. Pignato-F. Cappellano, Insegne, unifor-
                   mi, distintivi e tradizioni delle truppe corazzate italiane, op. cit., p. 49.
               473 D. Bosi, op. cit., p. 162.
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