Page 307 - I 100 anni dell'elmetto italiano 1915-2015 - Storia del copricapo nazionale da combattimento
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GUERRA FREDDA                                         307


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               Il regolamento del 1952, in quanto «estratto aggiornato», menzionava ancora numerose tenute
               pre-belliche dell’edizione 1936, ormai non più in uso da anni. Non vennero però menzionati in
               nessun modo gli elmetti.  Si arrivò dunque al Regolamento del 1958, in cui per la prima volta
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               vennero adottate denominazioni e sigle interforze, per designare le varie uniformi. In questo
               modo si tentò di standardizzare le tipologie di tenute e soprattutto il loro uso, in occasione di
               circostanze in cui partecipavano insieme ufficiali e militari di diverse Forze Armate. Per l’argo-
               mento di questa trattazione le tenute rilevanti furono la S.A.I. 2 e la S.A.E. 2. Rispettivamente
               per servizi armati invernale e per servizi armati estiva, il numero «2» indicava appunto i ser-
               vizi armati speciali, che si distinguevano essenzialmente dalle altre tenute per servizi armati
               proprio per l’uso esclusivo dell’elmetto come copricapo. Le tavole annoveravano lo specifico
               uso per graduati, comuni e allievi dei corsi normali dell’Accademia navale, mentre il testo
               descriveva l’impiego per tutte le categorie, nessun ufficiale escluso. L’uso di questa tenuta spe-
               ciale con «armamento da guerra» era prescritta: nel periodo stagionale in cui era prescritta la
               corrispondente uniforme ordinaria, inquadrati in reparti armati in servizio di ordine pubblico,
               nelle esercitazioni d’impiego delle armi portatili o da sbarco e in tutte le circostanze in cui ne
               fosse venuto esplicito ordine d’uso.  Era in buona sostanza l’erede della divisa sotto le armi,
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               come normata nel regolamento del 1936. Interessante citare l’assenza di qualsiasi indicazione
               sull’uso di gradi sull’elmetto o sulla specifica insegna frontale di Forza Armata. Tra l’altro non
               fu inserito tra i «copricapi» nella specifica sezione e non riguardò – come nel passato – alcun
               riferimento specifico.
                  Il regolamento del 1958 rimase in vita per ben trenta anni ed è tutt’ora il più longevo, anche
               se nel 1975, per modifica istituzionale del ministero della Difesa, cambiò classificazione: da
               S.G. 5 (Segretariato Generale) a S.M.M. 5 (Stato Maggiore Marina). L’edizione del 1993 non
               cambiò sostanzialmente nulla, confermando le tenute per servizi armati speciali per tutte le
               categorie interessate. 477





















               Elmetto con fregio bellico a cui è stato              Interno da arsenale portuale di un modello
               sovrapposta nuova tinta e insegna repubblicana                 postbellico (collezione Schiavilla)
               (collezione dell’Autore)

               475 Ministero della Difesa-Marina, Divise per gli ufficiali, aspiranti ed allievi dell’Accademia navale e per i sot-
                   tufficiali, sergenti, sottocapi e comuni (composizione ed uso), Istituto poligrafico dello Stato, Roma 1952.
               476 Ministero della Difesa-Marina, Regolamento sulle uniformi della Marina Militare, Istituto poligrafico dello
                   Stato, Roma 1958, pp. 25-27, 59-61, 82-83, 101-102, 108-109  e tavole 33, 49
               477 Stato Maggiore della Marina, S.M.M. 5, Regolamento sulle uniformi della Marina Militare, Roma, SMM
                   Tipografia, Edizione 1993.
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