Page 182 - Il Controllo del Territorio - da Federico II di Svevia all'Arma dei Carabinieri
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Amigdalia, Amendolea stette nel revocare gl’innumerevoli privilegi nobiliari non
Messana, Messina giustificati a partire, come ricordato, dall’esproprio o dalla
Tarimenium, Taormina demolizione dei castelli abusivi. Che tale diritto fosse an-
Calatageronum, Caltagirone tico risulta altrettanto incontrovertibile anche da quanto a
Iacium, Aci Castello suo tempo riferito sul feudalesimo longobardo, ma in prati-
Syracusia, Siracusa, Castel Maniace ca sempre disatteso, specie dopo l’arrivo dei Normanni. La
Palmerium, Palma di Montechiaro (?) deliberazione di Federico quindi, ribadendo la mai abrogata
Castrum Johannis, Castrogiovanni, remota disposizione, veniva finalmente a mettere ordine in
Enna, Castello di Lombardia un settore quanto mai confuso e fonte di arbitrio. Sebbene
Nicosia, Nicosia la concezione di fortificazione demaniale si ravvisi già nella
Melacium, Milazzo, Castello di Milazzo precedente dominazione, l’averla trasformata da eccezione
Monsfortis, Monforte San Giorgio a prassi canonica rappresenta, per molti aspetti, l’atto di na-
Ramecta, Rometta scita dello Stato nella moderna accezione. Più in generale, se
Scalecta, Scaletta Zanclea fino ad allora l’onere della difesa era stato assolto anche con
Sperlinga, Sperlinga un ampio ricorso alle iniziative private, talvolta tollerate ta-
Mistrecta, Mistretta laltra addirittura incentivate, ma mai rinnegate perché abu-
Sanctus Philatellus, San Tratello
sive, da quel momento esso rientrò nelle esclusive prerogati-
ve dello Stato, unico detentore legittimo della forza armata;
GIUSTIZIERATO SICILIE ULTRE FLUMEN SALSUM
Panormum, Palermo, Palazzo dei Normanni ogni deroga, peraltro assolutamente straordinaria, avrebbe
Terminium, Termini Imerese dovuto essere esplicitamente autorizzata. Per cui
Calataphim, Calatafimi, Castello Eufemio
Calatamaurum, Contessa Entellina, Rocca d’Entella parallelo alla statalizzazione di nobiltà e cavalleria fu un altro
Bellumreparum nuovo provvedimento: per la prima volta, d’ordine di Federi-
Campobello di Mazara, Rocca di Birribaida co, numerosi castelli, rocche e manieri passarono alle dirette
Licata, Licata dipendenze della corona […]. S’attuava così una specie di di-
Bellumvidere, Castelvetrano, Palazzo Pignatelli fesa nazionale […] piano unico nel suo genere per il quadro
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unitario con cui era stato matematicamente pensato.
5.4. Ulteriori precisazioni Circa l’istituzione, intorno al 1230, di funzionari addet-
ti al controllo dei castelli, definiti Provisores castrorum, va
Pertanto aggiunto che si rifaceva, molto probabilmente, ad analoghe
cariche già esistenti in Provenza e precedentemente, come
a capo di tutta l’amministrazione egli mantenne i sette grandi risulta da documenti pervenutici, già adottate dai Norman-
ufficiali del regno normanno […]. Questi costituivano il con- ni. Nella più antica commissio (1230-31), infatti, si legge:
siglio della corona e da essi dipendevano gli ufficiali minori,
i giustizieri provinciali, i giudici, i notai, i maestri camerari, illa eciam castra, que reparacione videbitis indigere faciatis ab illis
i procuratori del demanio, i collettori, i tesorieri. L’ammini- districtione, qua convenit, reparari, a quibus tempore bone memo-
strazione della giustizia criminale era tolta completamente ai rie regis Gulielmi secundi consobrini nostri, fieri consuevit. 12
baroni e questa disposizione, insieme con la protezione accor-
data ai vassalli […] costituiva un fiero colpo per la feudalità. Quei castelli, che vedrete bisognosi di riparazioni, le riceva-
L’esazione delle imposte era completamente riorganizzata, no con solerzia, come necessario per restaurarli, nella manie-
quantunque sotto Federico, per la necessità stessa della sua ra che giustamente si ricorda essere consuetudine al tempo
politica, la pressione tributaria si mantenesse molto elevata. 10 di re Guglielmo secondo, nostro germano.
Per annientare le residue resistenze dei baroni più irri-
ducibili, l’iniziativa che a Federico parve risolutrice consi- 11 E. KANTEROWICZ, Federico…, cit., p. 23.
12 G. LENZI, Il castello di Melfi e la sua costruzione, Roma 1935, pp. 53-9.
10 R. MORGHEN, Medioevo cristiano, Bari 1978, p. 171. Nella pagina a fianco: Il castello di Milazzo, Messina.
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