Page 177 - Il Controllo del Territorio - da Federico II di Svevia all'Arma dei Carabinieri
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Sebbene la posizione arroccata dei castelli non fos- nei beni demaniali, definiti all’epoca exempta. Questo il
se di per sé fattore di dominio attivo a giro d’orizzonte, loro elenco per giustizierati:
ma solo di una maggiore protezione contro un eventuale
attaccante, al pari dell’albero su cui ci si arrampica per GIUSTIZIERATO APRUCII
sfuggire all’inseguimento di un cane mordace, il con- Civitella, Civitella del Tronto
comitante esito di tanti capisaldi era, come accennato, Arquata, Arquata del Tronto
il pieno controllo del territorio. Infatti, la guarnigione Bertona, Bertona di Penne
che in condizioni di pace assicurava l’ordine pubblico, in Leporanica, S. Nicandro di Sulmona
caso di guerra rafforzata da alcune centinaia di residenti Introducum, Antrodoco
limitrofi – trasformava il piccolo caposaldo in un temibi- Palearia, Pagliare di Tagliacozzo
le centro di resistenza. Il suo effettivo raggio offensivo, Lullanum, Lugnano di Ville Troiana, Rieti
ovviamente, non eccedeva il tiro di una balestra, ma ri- Ovinulum, Ovindoli
uscivano sempre possibili veloci colpi di mano contro le
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esili linee di rifornimento nemiche che, inevitabilmente, GIUSTIZIERATO TERRE LABORIS , COMITATUS
si sarebbero dovute snodare ai suoi piedi. MOLISI, PRINCIPATUS ET TERRE BENEVENTANE
Il gran numero di castelli che intorno al 1230 erano
ormai entrati stabilmente a far parte delle forze militari Sorella, Sora
tese al controllo e alla difesa dello Stato, ne impose un Rocca Arcis, Rocca d’Arce
meticoloso censimento; questo era ormai necessario per Castrum Cerli, Castrocielo
accertarne, oltre alla mera esistenza, le effettive potenzia- Rocca Bujani, Boiano
lità, oltre che per delegarne esplicitamente la manuten- Rocca Guillelmi, Roccaguglielma
zione ai responsabili locali, sotto il controllo periodico e Mons Casinus, Montecassino
senza preavviso di cinque appositi altissimi funzionari, i Rocca Janula, Cassino Rocca Janula
Provisores castrorum, una sorta di sovrintendenti prepo- Rocca Bantre, Rocca d’Evandro
sti a quel delicato compito. La giurisdizione di ciascuno Monticellum, Monticelli di Terracina
coincideva con quella dei cinque giustizierati in cui fu di- Sugium, Suio
viso l’Impero. Fu varato così, intorno al 1233, un apposi- Rocca montis Draconis, Mondragone
to decreto, lo Statutum de reparatione castrorum, relativo Capua, Capua
a un ammontare di 250 castelli, o costruzioni generica- Aversa, Aversa
mente ritenute tali, che tuttavia non costituivano affatto Neapolis, Napoli, Castel Capuano
l’intero schieramento, mancandone molti altri ancora, Salvator ad mare, Napoli, Castel dell’Ovo
vuoi in quanto reputati marginali o di residua proprietà Summa, Somma Vesuviana
feudale, vuoi perché non ancora ultimati. Basti ricordare Turris major, Salerno, Castello di Arechi
che, restando alla provincia di Terra di Lavoro, non ri- Tramontum, Tramonti
sultano il Castello del Matinale, eretto presso S. Felice a Pugerola, Pogerola di Amalfi
Cancello squisitamente svevo, o quello altrettanto svevo Rocca Pimontis, Rocca di Pimonte
di Marano presso Napoli, o ancora di S. Agata dei Goti, Gifonum, Giffoni
presso l’omonimo abitato non lontano da Caserta, e sem- Olibanum, Olevano sul Tusciano
pre chiaramente svevo, per citarne solo alcuni nel raggio
di appena una trentina di chilometri. Mancavano pure le
torri costiere, quale che ne fosse la relativa dimensione. 9 La definizione di Terra di Lavoro, quand’anche antichissima e de-
Dal momento che la definizione di castra era piuttosto signante in seguito una provincia del regno di Napoli e poi d’Italia,
sopravvivendo così fino al 1927 quando fu smembrata fra Campania,
generica, nel documento si distinsero tre specifiche ti-
Lazio e Molise, scaturì da un probabile errore etimologico: Terra di
pologie: castrum, rocca e palatium o domus. Sottili e non Lavoro, infatti non derivò per traduzione dall’originale Terrae Labo-
sempre agevoli da identificare le rispettive peculiarità: ris, definizione di assurda valenza specificativa, ma da Terrae Laboriae
nel primo gruppo, dei castelli propriamente detti, ne ovvero Terra abitata dai Lebori.
furono inclusi un’ottantina, non a caso ritenuti basilari
Nella pagina a fianco: il castello di Sant’Agata de’ Goti, Benevento.
proprio per il controllo del territorio e pertanto compresi Nelle pagine successive: il Castel dell’Ovo, Napoli.
parte quinta - i castelli federiciani e il controllo del territorio 17 3

