Page 82 - L'archivio della Marina - Guida dei fondi conservati presso l'archivio dell'Ufficio storico della Marina Militare
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60 L’Archivio deLLA MArinA. GuidA dei fondi conservAti presso L’Archivio deLL’ufficio storico deLLA MArinA MiLitAre
Periodo PostbelliCo doPo l’8 setteMbre 1943 - CoMMissione Centrale
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disCriMinazione / ePurazione, bb. 43 (1943 - 1955). “Titolario” (sigla C6)
Con il decreto del 28 dicembre 1943 n. 29/B si prevedeva la rimozione dalle cariche
e dagli impieghi di quei funzionari che avessero avuto la qualifica di squadrista o
gerarca e di quelli che, militando nel partito fascista, si fossero resi colpevoli di fatti
che potessero costituire attentati alle libertà individuali. Con il r.d.l. del 13 aprile 1944
venne nominato un Alto commissariato per l’epurazione nazionale dal fascismo e
con il successivo decreto del 28 maggio 1944 n. 134/B si punirono i delitti e gli illeciti
operati dai fascisti, si incriminarono i promotori e i dirigenti della marcia su Roma
e gli organizzatori delle bande fasciste. Con decreto luogotenenziale del 27 luglio
1944 n. 159 furono fissate le sanzioni contro il fascismo: questo decreto raccoglieva
in un testo unico le disposizioni definitive per le punizioni dei delitti e degli illeciti
fascisti, per l’epurazione del personale delle amministrazioni dello Stato, per l’avoca-
zione dei profitti di regime, per la liquidazione dei beni fascisti e delle organizzazioni
soppresse. Intanto il Comando supremo con circolare dell’11 luglio 1944 n. 1235
aveva disposto l’accertamento del comportamento di tutti i militari dall’8 settembre
1943 e la presentazione ai rispettivi Comandi. Perciò erano state istituite speciali
commissioni d’inchiesta. In seno alla Marina esisteva già una Commissione superiore
d’inchiesta con analogo scopo. L’epurazione era volta a esaminare e a perseguire il
comportamento dell’individuo durante il regime fascista e dopo la sua caduta, non-
ché i rapporti da questo tenuto dopo l’8 settembre 1943 col fascismo e con i tedeschi.
La discriminazione si limitava all’analisi dello stesso comportamento dal punto di
vista militare e soltanto a partire dall’8 settembre 1943 e concerneva solo i militari. Il
giorno 7 agosto 1944 il Ministero della marina, in applicazione del decreto luogote-
nenziale del 27 luglio, emanò le direttive per l’epurazione in seno all’amministrazione
marittima sotto il controllo dell’Ufficio di gabinetto. Il 15 agosto furono istituite tre
commissioni cui era affidato il giudizio epurativo di primo grado: una per il personale
militare, una per il personale civile e una per il personale della Marina mercantile.
Le conclusioni delle commissioni erano comunicate all’alto commissario e agli inte-
ressati, che avevano il diritto di ricorrere a una Commissione centrale nominata dal
presidente del consiglio. Il 9 novembre 1945 fu promulgato il d.l. n. 702 che, oltre
a fissare i termini per il deferimento, ridusse notevolmente le specie di addebiti per
la dispensa dal servizio, ragione per cui il solo addebito contestato ai militari in base
a questa nuova legge era quello di “opera specifica di collaborazione con i tedeschi
e con la Repubblica sociale”. La Commissione propose la dispensa dal servizio per
coloro che avevano avuto comandi operativi. Con la stessa legge si costituì una spe-
ciale sezione del Consiglio di stato per i ricorsi di competenza della Commissione
centrale di epurazione, che fu sciolta. Con il 1° marzo 1955 la Commissione centrale
di discriminazione cessò la sua attività. L’archivio della Sezione ufficiali fu versato a
48 Vedi nota 46.