Page 213 - Lanzarotto Malocello from Italy to the Canary Islands
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               Fonti storiografiche straniere




               a) FONTI FRANCOFONE

                        el capitolo precedente abbiamo parlato delle fonti italiane che
                        parlano di Lanzarotto Malocello: adesso vogliamo esaminare le
               N fonti estere ed in particolare quelle francesi, poiché è proprio in
               Francia che si reperiscono le notizie più precise sul nostro personaggio
               ad opera di Charles de la Ronciere, già presidente dell’Accademia della
               Marina Francese nonché Conservatore Capo (onorario) della Biblioteca
               Nazionale di Francia.
                  Il defunto professor Charles de la Ronciere ha scritto più volte sull’ar-
               gomento: una prima volta trattandolo incidenter tantum sulle diverse scuo-
               le di cartografia medievale (Revue d’Historie economique et sociale Vol.
               XLV – anno 1967- Num 1 – pag. 7 segg) ed una seconda volta in un pro-
               prio precedente studio del 1958 (allorché era anche membro dell’Accade-
               mia di Scienze coloniali) intitolato “la scoperta della terra, SAIE Ediz.
               Torino” alla cui pag. 109 si legge che il geografo El Edrisi identificava le
               Canarie con le Isole dei Beati o Fortunate, sebbene le considerasse ancora
               ammantate di un’aura di leggenda, in quanto il geografo arabo scriveva
               che un’isola era spopolata causa la moltitudine di serpenti che vi si tro-
               vava, in un’altra viveva un grosso drago che ivi aveva ucciso Alessandro
               Magno, in un’altra ancora invece degli “uccelli mostruosi armati di rostri”
               (probabilmente dei marinai superstiziosi vi avevano avvistato degli alba-
               tros oceanici, la cui apertura alare è di tre metri insieme a delle fregate di
               mare o pappagalli di mare, uccelli dal vistoso becco).
                  In realtà –conclude il de la Ronciere – Lanzarotto  sbarcò nel 1312
               nell’Isola , costruendovi un castello in cui risiedette per venti anni finchè
               gli indigeni Guanxì in rivolta lo costrinsero ad abbandonare isola e castel-
               lo. Castello che fu poi riutilizzato nel 1402 dai due Normanni de Bethen-
               court e de la Salle, fino al 1418 allorchè la Spagna acquisì le Canarie come
               proprio dominio.
                  Nel sito Internet http://canaries.ifrance.com intitolato “La scoperta del-
               le Canarie” vi sono ulteriori elementi ricordando che nel 1630 apparve a
               Rouen l’opera dal chilometrico titolo: “Le Canarien, o storia della prima
               scoperta e conquista delle Canarie svolta nell’anno mille quattrocento-
               due dal Missire Jean Bethemcourt, ciambellano del re Carlo VI. Scritta
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