Page 215 - Lanzarotto Malocello from Italy to the Canary Islands
P. 215

dall’Italia alle Canarie                                              215



               al tempo stesso da F. Pierre Boutier e Jean Le Terrier prete, domestici del
               suddetto Signore e portato a conoscenza da M.° Gallien de Bethemcourt
               Consigliere del Re nella sua corte del Parlamento di Rouen”.
                  A seguito di tale pubblicazione gli eredi di Lanzarotto, nel 1632, fe-
               cero pubblicare un opuscolo contenente un proprio “Discorso”, purtrop-
               po oggi perduto, in cui contestavano le affermazioni del precedente testo
               ricordando come – basandosi su documenti in proprio possesso (tra cui
               un inventario genealogico del 1453 dato agli eletti de Coutances) – che il
               proprio antenato Lancelot Maloisel avesse scoperto l’isola, abitandovi per
               un ventennio. Egli ne avrebbe avuto notizia da un gruppo di marinai di
               Cherburgo i quali, commerciando sulle coste spagnole, furono spinti verso
               l’arcipelago canario a causa di una tormenta. Tale “Discorso” – conclude
               il de la Ronciere – fu ritrovato dall’umanista francese abate J. De Gren-
               temesnie Paulmyer effettuando ricerche nelle cancellerie dei vescovi di
               Bayeux, Caen, Lisieux.
                  Si ricorderà che abbiamo precedentemente detto come un ramo dei Ma-
               locello fosse passato al servizio del Re di Francia nel trecento, in qualità
               di capitani di navi militari. Al riguardo segnaliamo il sito Internet www.
               maloisel.ifrance.com, in cui i presunti discendenti attuali di detto ramo
               ricostituiscono la propria famiglia.
                  Riassumendo dal francese le numerose pagine del sito, si può sinteti-
               camente dire che i Malocello – Maloisel erano dei guerrieri Vichinghi che
               si stabilirono in Normandia (ricordiamo così chiamata dai Nord – Mann,
               uomini del Nord) e identificavano il proprio clan dipingendo sui propri
               scudi un “oluck fagel” (in dialetto norreno scandinavo): cattivo, brutto,
               pericoloso uccello, che incuteva spavento ai nemici o comunque rispetto.
               La traduzione in latino è pertanto “Malus aucellus”.
                  Questi guerrieri vichinghi nel 1016 accettarono di andare a combattere
               nell’Italia meridionale i saraceni e i bizantini, dando una mano a fondare
               lo Stato normanno di Aversa nel 1030.
                  Successivamente questa tribù guerriera si spostò in Liguria divenendo
               genovese ed italianizzando il cognome in Malocello.
                  E qui ci riconnettiamo con la storia della famiglia precedentemente rac-
               contata.
                  Con l’ulteriore precisazione che nel sito Internet si contesta l’identifica-
               zione del simbolo della famiglia con la civetta, dovendo invece identificar-
               si il norreno oluck fagel (latino Malus aucellus) con il gufo “grande duca”
               (scient. bubo bubo); la civetta e il gufo sono appartenenti entrambi alla
   210   211   212   213   214   215   216   217   218   219   220