Page 219 - Lanzarotto Malocello from Italy to the Canary Islands
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dall’Italia alle Canarie 219
cumento, sicchè è definitivamente perduto quanto era ivi visibile, tuttavia
possiamo aggiungere che sulla parte destra della carta vi era una scritta in
latino (in parte illeggibile) che diceva:
decem spacium denotat mediana quinquaginta……..tis per terram dpt
unas interislas.
In latino il verbo “deponere” accompagnava varie volte il sostantivo
“terra”, sicchè (anche se il testo della frase completa è andato perduto nel
corso dei secoli) interpretando “dpt” come “deponet” si potrebbe ipotizza-
re una frase di senso compiuto del tipo “vi sono deposte delle terre forman-
ti un arcipelago” o qualcosa di simile.
Tutti i suddetti orientamenti storici sono anche ripresi dal più recente
Michel Vergè – Franceschi, Henri Le Navigateur, un dècouvreur au XV°
siécle, Editions du Félin, il quale (a pag 64 della propria opera) dedica
anche una pagina al nostro Lanzarotto, riportando però tutte le notizie già
conosciute, non aggiungendo alcun elemento nuovo oltre a quelli già citati.
Dai predetti orientamenti storici si discosta il già citato Charles Ver-
linden, il quale espone una teoria completamente opposta. Questo storico
prende in esame la lettera del re Alfonso IV di Portogallo indirizzata il 12
febbraio 1345 al Papa Clemente VI, poiché quest’ultimo aveva donato il
feudo delle Canarie al Principe Spagnolo Don Luis de la Cerda nel 1344.
In detta lettera Re Alfonso affermava la priorità del Portogallo nella sco-
perta dell’arcipelago, che sarebbe avvenuta prima della guerra contro il
Regno di Castiglia del 1335-1340, e la cui effettiva occupazione delle isole
si sarebbe completata dopo la guerra contro gli Arabi (il riferimento è alla
battaglia “do Salado” del 30 ottobre 1340).
In tale arco temporale Lanzarotto sarebbe giunto sull’isola (per conto
del Portogallo). Il Verlinden conclude affermando che il navigatore sareb-
be stato uno dei tecnici agli ordini di Manuel Pessagno, ammiraglio al
servizio del Portogallo.
Da quanto sopra si discostano i più recenti Georges Maffait, nel “Des
voiles vers l’Amerique”, Cy Editions 2002, e George Jehel in occasione
della sua relazione al Convegno internazionale ”Genova e Cristoforo Co-
lombo”, pubblicata su “Cominciai a navigare in giovanissima età…”, a
cura di Gabriella Airaldi e del Centro di Studi Paolo Emilio Taviani, Fra-
telli Frilli Editori 2004, i quali tornano alla tradizionale tesi dell’arrivo di
Lanzarotto nell’Isola nel 1312.

