Page 277 - Lanzarotto Malocello from Italy to the Canary Islands
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dall’Italia alle Canarie 277
vivevano. Le case fatte, com’erano, di pietrami bellissimi, et di bellissimi
legni, erano dentro imbiancate che pareano di gesso. Vidono anche una
chiesuola, dove pittura non era, né altro adornamento, fuori di una statua
di pietra avente la immagine d’uomo con una palla in mano; coperte le
vergogne con brache di palma secondo l’uso degli abitatori di quel paese,
e la tolsono, e caricatala sulle navi la portaro a Lisbona. È questa isola
ripiena d’habitatori, et benissimo coltivata, et vi ricolgono grano, biade,
frutta, e più di qualunch’altra cosa, fichi. Il grano et le biade sono mancate
da loro od a modo degli uccelli, od in farina, che mangiano senza pane
farne, et beono acqua.
Partendo i marinai da questa isola, et vedutene altre in lontananza,
quale di V miglia, quali di X o di XX, o di XV, andaro ad una terza isola,
dove non trovaro altro che alberi altissimi e diritti inverso del cielo; di
quivi passati in altra, viderla abbondare di rii et acque buonissime, et
di legnami et di palombi che uccideanli con sassate, o con bastonate, et
poi mangiavanli; dicono quelli essere più grandi dÈ nostri, ma uguali al
gusto, o migliori; et trovaronvi ugualmente dÈ falconi, et altri uccelli che
vivono di rapina. Ma per queste isole non molto vagarono, vedutele affat-
to diserte; niente dimeno vidono dirimpetto un’altra isola dove pareano
grandi montagne petrose, e la maggior parte di nugoli sempre coperte
con ispesse pioggie, ma che a tempo sereno mostrava d’essere bellissima,
e a parere dÈrisguardanti abitata; e dopo quella passarono ad altre isole
molte, quali abitate, quali no, XIII di numero; et quanto più innanzi an-
davano tante di più ne vedeano, presso delle quali era il mare tranquillo
più che non è tra noi; trovaronvi un fondo molto adatto per le ancore, et
sebbene con porti non molti; tutte abbondanti di acque. Cinque di quelle
isole viderle abitate; delle altre XIII alle quali giungono ne trovaro molte
non havere abitatori, né ugualmente quelle sono abitate; ma quali più,
quali meno. Et oltra di ciò essere infra loro per li idiomi diversi sì che non
intendonsi le une coll’altre, et niuno ha navi, od altro arnese per far lo
passaggio d’una in un’altra isola, ma vannovi a nuoto.
Trovorno anche un’altra isola, dove non vollero calare, perché agli
occhj di loro apparve una certa maraviglia. Dicono che vi è uno monte
altissimo, a stima XXX miglia, et anco di più, che vedesi molto di lungi, et
sulla vetta vi appare un certo biancore; e tutto il monte è sassoso; quello
biancore ha sembianza d’una rocca, né è rocca: ma lo credono un sasso
acutissimo, di cui sulla vetta sia un albero della grandezza dell’albero di
qualche nave, cui stia appesa un’antenna con vela di grande nave latina a

