Page 51 - Lanzarotto Malocello from Italy to the Canary Islands
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dall’Italia alle Canarie 51
metria euclidea, sarebbero servite soprattutto per la compilazione di un nuo-
vo tipo di carte, ben diverse dalle tradizionali mappaemundi, prodotti tipici
dell’età dell’imprecisione e del sogno, dell’allegoria e dei numeri simbolici.
Un nuovo tipo di carta contenente invece l’indicazione e la descrizione ac-
curate dei porti, cioè la carta-portolano, o più semplicemente il portolano,
nel quale venivano riportati in rosso o nero, secondo l’importanza, i nomi
dei porti tenendo conto delle distanze realmente conosciute su una rete di li-
nee disposte a stella secondo le direzioni dei venti e dei punti cardinali entro
conferenze tangenti tra di loro e divise in aree di venti.
Da una parte, quindi, uno spazio gerarchizzato, allegorico ed etico, quel-
lo della mappamundi che univa su un unico piano spaziale tutta la storia
sacra e profana; dall’altro uno spazio omogeneo, uniforme costruito su basi
matematiche sulla rete delle direzioni della bussola e delle distanze calcolate
in base alla navigazione stimata; per cui, rifacendosi al titolo di una raccolta
di saggi di Jacques Le Goff sul lavoro e la cultura nel Medioevo, si potrebbe
parlare dello spazio del mercante che cominciava che avrebbe cominciato a
contrapporsi ad uno spazio della Chiesa, anche se non ancora in forma netta
ed irriducibile. Con le carte nautiche ed i portolani siamo infatti di fronte a
strumenti di orientamento prodotti dalla borghesia mercantile italiana (ge-
novese in particolare) e catalana che, rifiutando la tradizione enciclopedica
ed il simbolismo metafisico fino ad allora imperanti a favore dell’esperienza
empirica tradotta in segni di natura pragmatica e mnemotecnica, avrebbe ro-
vesciato la visione medievale dello spazio, contribuendo anche a far dissol-
vere gradualmente densità simboliche e fantastiche che una lunga tradizione
aveva attribuito ai luoghi, a cominciare dall’ambito mediterraneo, per cui
luoghi mitici come le Colonne d’Ercole, segnalate con la dicitura non plus
ultra, si sarebbero ridotti a semplici toponimi costieri utilizzati per disegna-
re ed indicare stretti e promontori ed il tenebroso e caotico Oceano esterno
sarebbe diventato via via navigabile fino a diventare simile ad un insieme di
più domestici e quindi percorribili mediterranei, proprio nel senso etimolo-
gico di “mari fra le terre”.
Alla base di tutto ciò va collocato l’emergere e lo svilupparsi del mondo
mercantile e quindi delle concezioni culturali di cui questo si sarebbe fatto
interprete. Come ci ha fatto rilevare Paul Zumthor in un suo illuminante
saggio sulla rappresentazione dello spazio nell’età medievale, a partire dalla
metà del Duecento e, per certi aspetti, già dalle metà del XII, secolo, “toute
fin ethique et social tend à se surbodonner a celle des techniques e de la
gestion”, per cui “le pratiques traditionnels, aux methodes intuitive set peu

