Page 142 - La rappresentazione della Grande Guerra nel concorso della Regina Elena del 1934
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140 LA RAPPRESENTAZIONE DELLA GRANDE GUERRA NEL CONCORSO DELLA REGINA ELENA DEL 1934
RAIMONDO SCINTU
Guasila, Cagliari, 24 settembre 1889 – Roma, 1968
Ereditò dalla sua terra natia quelle doti di caparbietà e di ostinazione che lo condussero, nei diversi momenti dell’azione
bellica, a non mollare mai anche nelle situazioni più tragiche. Raimondo Scintu fu arruolato come caporale ciclista al momento
della dichiarazione di guerra nel 151° Reggimento Fanteria, uno dei due che costituirono il nucleo storico della Brigata Sassari,
allora appena formata. Il giovane combatté sul Carso a Bosco Cappuccio e sul Monte San Michele, dove per la sua audacia
e la sua aggressività fu promosso caporale. Nel giugno 1917, sull’Altopiano dei Sette Comuni a Monte Zebio, durante un
violento bombardamento, si adoperò come portaordini attraversando un tratto completamente esposto al tiro nemico e suc-
cessivamente si offrì volontario per partecipare a un assalto. Per questo suo comportamento fu decorato con la Medaglia
d’Argento. Nel settembre dello stesso anno, nel corso dell’undicesima offensiva dell’Isonzo sulla Bainsizza, Scintu si rese
protagonista di un’azione temeraria: per ben tre volte da solo o con l’aiuto di alcuni suoi compagni, assaltò una trincea nemica
per fare dei prigionieri. Per questa impresa fu decorato con la Medaglia d’Oro e promosso aiutante di battaglia, il più alto
grado per i sottufficiali concesso solo per meriti di guerra. Successivamente si distinse sul Monte Grappa e durante l’offensiva
austriaca del Solstizio. Infine, prese parte alla battaglia di Vittorio Veneto e il 3 novembre 1918 raggiunse il Tagliamento con
la Brigata Sassari. All’eroico combattente sardo Achille Beltrame dedicò due tavole della Domenica del Corriere tra l’estate e
l’autunno del 1917.
Dopo il congedo si trasferì a Roma, dove tornò a una vita di ordinaria quotidianità impiegato nell’azienda tranviaria.
ALTOPIANO DELLA BAINSIZZA, 16 SETTEMBRE 1917, UNDICESIMA OFFENSIVA DELL’ISONZO
Sa vida pro sa Patria
Nel corso dell’undicesima offensiva dell’Isonzo, la Brigata Sassari fu schierata sull’Altopiano della Bainsizza durante una
vasta operazione che portò l’Esercito Italiano a occupare il punto più orientale della sua avanzata prima di Caporetto. Qui
Scintu progettò l’audace impresa di assalire la trincea avversaria per fare alcuni prigionieri con la speranza così di ottenere
informazioni importanti per lo svolgimento del combattimento. Una prima volta agì da solo e, penetrato nelle linee austro-
ungariche, catturando cinque nemici. Ebbe poi l’autorizzazione del suo comandante per un secondo tentativo con altri com-
pagni, come lui volontari. Riuscì così a disarmare e condurre nelle linee italiane altri cinquanta militari. Scintu compì una
terza incursione in un rifugio dove si trovavano alcuni ufficiali austriaci, qui, benché ferito da un colpo di pistola esploso a
bruciapelo, uccise i soldati che si erano rifiutati di arrendersi lanciando una bomba a mano. Per questa sua azione fu decorato
con la Medaglia d’Oro e promosso aiutante di battaglia.