Page 144 - La rappresentazione della Grande Guerra nel concorso della Regina Elena del 1934
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142 LA RAPPRESENTAZIONE DELLA GRANDE GUERRA NEL CONCORSO DELLA REGINA ELENA DEL 1934
BOMBARDAMENTO ALLE BOCCHE DI CATTARO
Cattaro, Dalmazia meridionale, 4-5 ottobre 1917
Il porto di Cattaro, nella zona meridionale della Dalmazia (oggi Montenegro), rappresentava il cardine dell’azione navale au-
striaca, con alla fonda navi e sommergibili, un costante pericolo per la navigazione italiana e alleata nella zona meridionale
dell’Adriatico. Diventava quindi importante un’azione militare contro la base austriaca che, per la sua conformazione naturale
a fiordo, non poteva essere assalita dal mare. Nell’agosto 1917, la Regia Marina ebbe l’incarico di elaborare il complesso
piano di attacco che sarebbe stato condotto perciò con aeroplani. Fu creata quindi un’apposita formazione composta da
due squadriglie di 7 velivoli Caproni CA 33. La base di partenza dell’operazione sarebbe stata l’aeroporto di Gioia del Colle
in Puglia. L’impresa presentava molte incognite e considerevoli difficoltà: gli aerei avrebbero dovuto percorrere tra andata e
ritorno circa cinquecento chilometri, di cui oltre quattrocento in mare aperto. I Caproni CA 33 erano però velivoli esclusi-
vamente terrestri: in caso di ammaraggio sarebbero affondati in pochissimo tempo; per di più erano sprovvisti di radio e di
strumenti di navigazione. Si dovette così provvedere ad addestrare gli equipaggi all’uso delle bussole navali. Nonostante
queste criticità furono molti gli aspiranti volontari che si proposero per l’impresa, tanto che per la composizione degli equi-
paggi si procedette con l’estrazione a sorte. Tra i partecipanti vi fu anche Gabriele D’Annunzio che divenne in breve uno
dei più entusiasti sostenitori dell’impresa. Ritardi nel rifornimento delle bombe fecero slittare fino a giovedì 4 ottobre l’ora
dell’attacco. Alle 23:00 gli aerei decollarono dall’aeroporto pugliese, seguirono i fasci luminosi dei proiettori che indicavano
il mare aperto e iniziarono la traversata verso Cattaro. Lungo la rotta erano state dislocate dieci unità navali che, ugualmente
con fasci luminosi, indicavano ai piloti la rotta da seguire. La sorpresa fu totale: le difese antiaeree della fortificazione austriaca
furono colte impreparate, così gli aerei italiani poterono bombardare gli obiettivi fissati e fare ritorno alla base di partenza.
Gli aerei sganciarono circa tre tonnellate e mezzo di esplosivi e, dopo aver volato ininterrottamente per circa cinque ore e
mezzo, rientrarono tutti in Italia senza aver riportato alcun danno. Gli equipaggi furono decorati con la Medaglia di Bronzo
al valor militare.