Page 34 - La rappresentazione della Grande Guerra nel concorso della Regina Elena del 1934
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32 LA RAPPRESENTAZIONE DELLA GRANDE GUERRA NEL CONCORSO DELLA REGINA ELENA DEL 1934
GIULIO ZANON
Cadoneghe di Padova, 1892 – Alture di Seltz, 30 giugno 1915
Un uomo generoso, un soldato valoroso, pronto sempre ad andare in aiuto del prossimo senza esitare, incurante del pericolo
cui si esponeva. Lasciata la scuola, a dodici anni Zanon cominciò a lavorare come fornaio nel suo paese natale. Chiamato
alle armi nel 1913, fu inviato come soldato semplice con il 13° Reggimento della Brigata Pinerolo ad Avezzano. Durante la
sua permanenza la città fu distrutta, nel gennaio 1915, dal terrificante terremoto che sconvolse la Marsica; in quell’occasione
il giovane trasse in salvo il suo ufficiale superiore rimasto intrappolato nelle macerie della caserma dove alloggiava il Reggi-
mento e si prodigò senza risparmiarsi nel soccorrere la popolazione. Per il suo impegno fu decorato con la Medaglia d’Argento
al valor civile. Allo scoppio della guerra prese parte con la sua Brigata alla prima offensiva dell’Isonzo contro le postazioni
nemiche sul Monte Sei Busi e sulle alture di Seltz. Il 30 giugno, durante lo svolgersi di furiosi combattimenti, Giulio Zanon
dimostrò con il sacrificio della propria vita quanto fosse forte il vincolo che legava i combattenti di uno stesso reparto sul
campo di battaglia. Il giovane non esitò ad aiutare i compagni in difficoltà e a salvare i feriti, ma mentre correva per portare
aiuto al proprio ufficiale cadde ucciso da una raffica di proiettili. Fu una delle prime Medaglie d’Oro concesse durante la
Grande Guerra.
ALTURE DI SELTZ, RONCHI DI MONFALCONE, 30 GIUGNO 1915, LA PRIMA OFFENSIVA DELL’ISONZO
Morire per soccorrere i compagni feriti
Il 30 giugno il 13° Reggimento della Brigata Pinerolo attaccò sulle alture di Seltz le posizioni fortificate tenute dal nemico,
contro le quali da più giorni insisteva senza successo. Nelle prime ore del pomeriggio, durante una bufera di pioggia, gli
uomini della Brigata riuscirono, sotto un fuoco violentissimo, ad aprire un varco nei reticolati e a irrompere nelle trincee ne-
miche attestandosi sulla sommità della collina. Mentre i militari del Reggimento di Zanon tentavano di rafforzarsi nelle zone
conquistate, le unità austro-ungariche lanciarono un poderoso contrattacco che si sviluppò poi in violenti scontri ravvicinati.
In questa drammatica fase rifulse ancora una volta l’altruismo di Giulio Zanon che, scorto un commilitone ferito e abban-
donato, lo portò al sicuro, poi corse in soccorso di un compagno ormai prigioniero riuscendo a liberarlo a colpi di baionetta.
Infine, si slanciò in difesa del proprio ufficiale in pericolo e perse la vita nel tentativo di soccorrerlo.