Page 406 - 1992 - XVIII Congresso Internazionale di Storia Militare
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Dum degli Abruzzi c Duca d'Aoua eseguirono dodici crociere per un totale di circa
40 000 miglia, collaborando alla ricerca di eventuali navi corsare e violaLrici di
blocco germaniche. Nella circosra112a la base opeuciva fu Freetown, che era anche
la sede del Comando inglese dell'Africa occidentale, dal quale erano emanati i ri·
spercivi ordini operativi. A causa però della già avvenuta interruzione delle missio·
n i corsare tedesche, non fu registratO alcun episodio ranico, anche se in quel periodo
tre violarori di blocco germanici, provenienti dall'Estremo Oriente, vennero affon-
dati da navi americane in un'attigua zona ddi'Aclantico Centrale.
L'incrociatore Dllctt d'Aosta fu comunque coinvolto nella norre del 19 dicem·
bre 1943 in uno spiacevole incidente, quando il cacciatorpediniere statunitense
Da11ù, imbaaurosi nell'unirà it'.tliana c non avendone compreso le segnalazioni, sparò
contro di essa tre salve, fortunatamente andare a vuoto OOl.
Il 18 marzo 1944 l'incrociatOre Gùmppe Garibaldi si congiunse agli altri due
già presenti a freetown, ma non ebbe occasione dj compiere alcuna missione. a
causa dello contemporanea sospensione alleata deJia ricerca dc:gli ormai 1mproba·
bili corsari tcdc.~chi. Si conclu~ero pertanto in quel mese siffnue crociere nell'A·
dantico, che meritano di essere rìcordnte perché mai prima di allora unità di
superficie itallnne avevano condotto uperazioni belliche nell'Oceano.
Al rcrmine del conflitto in t:luropn (8 maggio 1945) fu consraraco che com-
plessivamente la Marina italiana, come abbiamo già scritto, aveva eseguito in regi-
me di cobelligeranza ben 63 398 missioni, percorrendo 4 5 l 8 l 75 miglia, il che
equivaleva. a 209 volte In. lunghe~za dell'equarore (l n.
Le perdite da essa subÌte in azione durante tale periodo furono di 24 unità
(6 torpediniere, 2 sommergibili e 16 motosiluranti e morovedeue) per 6959 ton·
nell3le. A queste cifre deve però essere aggiunro, come abbiamo accennaro. l'am-
pio borrino fattO dai tedeschi subito dopo la proclamazione dell'armistizio deii'S
sc:ncmbrc 1943, cosicché il corale: g~nerale delle: perdite subire dalla Manna irolia-
na per mano germanica fu di 386 unità da guerra per 292 771 tonnellate e di 1214
navi mercantili per 976 902 r.s.l. lnfìnc altre 199 nostre unità da guerra in allesti·
menro dovettero essere sabotate o furono anch'esse: catturare in porto dai te-
deschi <12).
Piuttosto pesanti rlsulcarono anch~ le perdite umane, poiché i muinai italia-
ni caduti durante la cobelligeranza furono lO 219, di cui 2239 a bordo e 7980
a terra !l3l.
Un'ultima riflessione riguarda i rapporti rra i combartenri italiani in reg•mc:
di cobelligeranza e gli alleati, argomento che non sempre è stato affrontato dalla
nostra sroriogralìn con la dovuta obiertivicà. e serenità ru giudizio. È suno infam
più volce ripecum acriticamente che gli americani si dimosrrarono più sensibili de·
gli inglesi alle esigenze e alle difficoltà del nuovo partner mediterraneo, dimenti-
cando alcune considcrazionj che ci scmbra.no invece essenziali.
lnnan;d tutto, per morivi serroriali c di comando, la Macina italiana cobelligc-
rarlte si trovò ad opera re più a conracro con la Royal Navy che con la U.S. Navy