Page 404 - 1992 - XVIII Congresso Internazionale di Storia Militare
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dell'ammiraglio Bergamini, venne avvistata da ricognitori tedeschi e poi artaccaca
nel golfo d eU' Asinara da aerei della 3 • Lufrflocre di base nella Francia meridionale,
armati con speciali bombe a rauo releguidate. Due di questi rivoluzionari ordigni
raggiunsero malauguraramente la nuovissima corazzata Roma, nave ammiraglia, che
esplose e affondò alle 16.15, rcascinando n.egli abissi l'ammiraglio Bergamini e 1351
uomini dell'equipaggio. Anche la corazzata LiJtorio, ora ribarcezzara Italia, fu colpi·
ca, ma solo danneggiata !2l,
Nonostante la suddetta dolorosa perdita, la flotta italiana continuò la sua na·
vigazione dirigendo su Bona, poiché le era giunca notizia dell'occupazione tedesca
della Maddalena. Tuttavia al martino del 10 serrembre essa si incontrò con u.na
squadra navale inglese, formata dalle corazzate ValiaTJt e Warspite e da 8 cacciater·
pediniere, e fu accompagnata a Malta. Qui erano frarcanco giunte anche le nosrre
due più· vecchie corazzate Andrea Dor-ia e Caio D11ilio, nonché tre incrociarori e un
cacciatorpediniere, tutte unità provenienti da T:tranro ed anch'esse attaccare in mare
da aerei tedeschi, per forcuna senza conseguenze.
Conremporaoeamenre avvenivano altri lurruosi episodi, come l'affondamento
da parie germanica dei due nostri cacciatorpediniere Da Noli e Viva/di sempre nelle
acque dell'Asìnara. Ci fu poi una lllnga serie di catture tedesche in porto e di auroaf-
fondamenti di nostro naviglio militare e mercantile in procinto di essere aggredlro
dall'ex alleato, come vedremo nell'analisi conclusiva al termine di questo studio m.
Durame rate fase di conflirrualità non ancora ufficializzata con la Germania,
ebbe luogo il 23 settembre 1943 un imporranrissimo avvenimento di carattere po·
lirico: l'accordo tra gli ammiragli Cu.nningham e de Courren, rispercivamenre Co·
mandame in Capo delle forze navali alleate nel Mediterraneo e nuovo Mini.suo
e Capo di Stato Maggiore della Marina italiana. Con que~ro gentlemm"s agreemenr
rune le navi da guerra e mercaoriH italiane furono posce incondiziooaramence a
disposizione delle Nazioni Unite c, d'incesa con il governo Badoglio ubicaro a Brin·
clisi, furono ritenute impiegabili sorro bandiera italiana in operazioni belliche di
volta in volta stabilite dal Comando alleato. Con siffatta decisione veniva risolto
posidvameme il dilemma, sollevatO dal generale Eisenhower, sull'utilizzazione o
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sullo scioglimento delle nostre Forze Armare dopo l'armistizio Cl.
La successiva firma a Malta del cosiddetto "armistizio lungo" del 29 senem·
bre 1943 rappresentò poi l'immediata premessa alla formale dichiarazione di guerra
dell'Italia alla Germania. Questa avvenne il 13 ottobre seguente, con lln discutibile
ritardo che dette ai tedeschi qualche appiglio giuridico, se non morale, per giustifì·
care alcune sanguinose rappresaglie ai danni di nosrri reparti soprattutto nell'E·
geo. Da quel momento l'l calia, non avendo ottenuto dagli anglo-americani la qualifica
di aUearo a ~:;UttÌ gli effetti, divenne ufficialmeme un Paese "cobelligerante" al fian-
co delle Nazi!)ni Unire <Sl.
Il lO novembre 1943 iniziò in lralia anche l'arrivirà della "Commissione Al·
Jeata di Controllo", che era alle dirette dipendenze del Comandanre in Capo allea·
ro nel Mediterraneo e disponeva dj ere se~iooi preposre ai rapporti con ciascuna