Page 223 - 150° Anniversario II Guerra d'Indipendenza - Atti 5-6 novembre 2009
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Conclusioni
Prof. Piero Del Negro
l compito, che mi è stato affidato, il compito di allineare delle conclusioni
I in margine al Convegno Nazionale della Commissione Italiana di Storia
Militare dedicato al 150° anniversario della II Guerra d’Indipendenza, è per
me un grandissimo onore, di cui sono particolarmente grato al colonnello
Matteo Paesano, il Presidente della CISM, al professor Mariano Gabriele, il
Presidente della Società Italiana di Storia Militare, e agli altri organizzatori di
un convegno così prestigioso e importante non soltanto per la partecipazione
di studiosi particolarmente qualificati, ma anche perché, come ha sottolineato
ieri nel suo appassionato e competente intervento il Ministro della Difesa,
Onorevole La Russa, apre di fatto il ciclo delle celebrazioni per i centocin-
quant’anni dalla nascita dell’Italia unita.
Un onore che, tra l’altro, mi invita a sfogliare il libro dei ricordi, a rievocare
una pagina autobiografica alquanto datata (risale a più di quarant’anni fa),
un’operazione nostalgica sempre cara agli anziani per il bagaglio tra il
sentimental-patetico e l’autocelebrativo, che porta inevitabilmente con sé, e
che mi auguro comunque di riuscire a contenere entro limiti ragionevoli. Il mio
primo saggio a stampa fu pubblicato nel 1968 da «Critica storica», la rivista
allora diretta da Armando Saitta, e s’intitolava Villafranca: la leggenda di un
re ‘nazionale’ , riecheggiava, non solo nel titolo ma anche nelle intenzioni,
1
un articolo, molto noto agli addetti ai lavori, che più di trent’anni prima lo
storico americano Howard McGaw Smyth aveva dedicato allo stesso re, vale
a dire Vittorio Emanuele II, in relazione a quell’armistizio di Vignale, che
1 piero del neGro, Villafranca : la leggenda di un re ‘nazionale’, in «Critica storica»,
V, 1968, pp. 20-57.La ricostruzione delle vicende proposta in quell’intervento fu in
larga misura accolta nell’opera magistrale di rosario romeo, Cavour e il suo tempo
(1854-1861), Roma-Bari, Laterza, 1984, come segnalano anche i fitti rinvii al mio
saggio (cfr. le note in calce alle pp. 585, 590, 609, 613-617, 619, 625 e 627).