Page 227 - 150° Anniversario II Guerra d'Indipendenza - Atti 5-6 novembre 2009
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d’italia, fu pubblicata, è vero, a distanza di mezzo secolo dall’evento, nel
1910-12 , e quindi mancò l’obiettivo assegnato in via primaria a tale relazioni,
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vale a dire quello, sottolineato dal colonnello Antonino Zarcone, di consentire
ai comandi generali e ai vertici militari di apprendere delle lezioni in vista
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delle campagne successive .
Tuttavia l’intervallo di tempo trascorso dagli eventi del 1859 permise anche
alla relazione di mietere tutta una serie di successi. Da un lato le evitò la sorte
di quelle sulla Terza Guerra d’Indipendenza e su quella che è stata battezzata
anche la Quarta Guerra d’Indipendenza, vale a dire la Grande Guerra, la sorte,
cioè, di poter essere completate soltanto parecchio tempo dopo il loro avvio
(il secondo volume della relazione sulla guerra del 1866, compilata da Carlo
Corsi, dovette attendere la scomparsa dei ‘duellanti’ La Marmora e Cialdini ,
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mentre la relazione sul primo conflitto mondiale fu ritardata sia dalla seconda
guerra mondiale sia, soprattutto, da una delicatissima questione, quella di fare
7 La guerra del 1859 per l’indipendenza d’italia, a cura del Comando del Corpo di Sta-
to Maggiore - Ufficio storico, 6 voll., Roma, Tip. Soc. Ed. Laziale - Laboratorio Tip.
del Comando del Corpo di Stato Maggiore, 1910-1912.
8 Come è noto, l’Ufficio storico dello Stato Maggiore dell’Esercito trae origine dal-
la terza sezione, appunto la sezione «storia militare», dell’Ufficio militare del Cor-
po reale dello Stato maggiore dell’esercito del regno di Sardegna istituito nel 1856
(cfr. oreste bovio, L’Ufficio storico dell’esercito. Un secolo di storiografia militare,
Roma, Stato maggiore dell’esercito Ufficio storico, 1987, p. 23), che fu incaricata di
conservare i carteggi relativi alla guerra del 1848-49 e a quella di Crimea. Ma anche la
prima guerra d’indipendenza, al pari della seconda, dovette attendere l’occasione del
cinquantenario prima che il colonnello Cecilio Fabris, l’allora Capo dell’Ufficio sto-
rico, avviasse la pubblicazione de Gli avvenimenti militari del 1848 (spettano a Fabris
il primo volume e il primo dei due tomi del secondo volume, mentre il secondo tomo
di questo volume fu curato dal suo successore Enrico Barone), un’opera alla quale do-
vevano far seguito, nell’arco di una dozzina d’anni, La campagna del 1849 nell’Alta
italia (un volume a cura di Fabris), le Relazioni e rapporti finali sulla campagna del
1848 nell’Alta Italia (tre volumi a cura di Alberto Cavaciocchi, Nicola Brancaccio,
Carlo Paganelli e Martino Gimmelli) e le Relazioni e rapporti finali sulla campagna
del 1849 nell’Alta Italia (un volume a cura di Cavaciocchi, Brancaccio, Paganelli e
Rodolfo Ragioni).
9 La Relazione della campagna del 1866 fu scritta da Corsi nel 1868-69, ma il primo
volume fu pubblicato, «dopo essere stato visionato dai generali La Marmora, Cialdini
e Della Rocca», nel 1875 e il secondo, che riguardava il disastro di Custoza, soltanto
nel 1895, mentre nel 1909 sarebbero stati aggiunti, ad integrazione dei precedenti vo-
lumi, altri due sotto il titolo di Complemento alla storia del 1866 in Italia (cfr. bovio,
L’Ufficio storico, cit., p. 34).