Page 229 - 150° Anniversario II Guerra d'Indipendenza - Atti 5-6 novembre 2009
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Custoza, Novara, la seconda Custoza, Adua, Caporetto: il rosario è davvero
impressionante). Certo, le più significative vittorie del 1859 vanno messe in
conto all’Esercito Francese, ma ciò non toglie che sia l’esercito regolare sardo
(che includeva, non va dimenticato, un’aliquota assai alta, poco meno di un
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quinto, di volontari provenienti dagli altri Stati italiani) , sia i volontari di
Garibaldi si battessero in maniera encomiabile in più occasioni (S. Fermo,
Palestro, Vinzaglio, S. Martino, Madonna della Scoperta, volendo ricordare
solo gli episodi di maggior rilievo), illustrando quindi il blasone di una guerra
anch’essa, al pari del cavalier Baiardo, «senza macchia».
il rapporto tra la guerra, la politica internazionale e la politica interna
alla luce della campagna del 1859: come ha insegnato la grandissima
storiografia militare del secolo XIX, da Luigi Blanch ad Ercole Ricotti, da
Niccola Marselli a Carlo Corsi, una lezione purtroppo sempre meno ricordata
dalle generazioni successive, guerra e civiltà (e quindi contesto politico
internazionale e interno, istituzioni, economia, società ecc. ecc.) sono sempre
intimamente legate e interconnesse . Ma credo che nessun’altra guerra
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contemporanea sia stata tanto pesantemente condizionata nei suoi sviluppi
strategici dalla politica, nella fattispecie dalla politica internazionale e interna
di Napoleone III. Fu la politica dell’imperatore dei francesi che creò le
condizioni favorevoli alla guerra (chi accese inconsultamente la miccia fu
però l’impero di Francesco Giuseppe) così come la politica dell’imperatore
decise di troncarla a Villafranca.
Come è noto, la guerra del 1859 non fu, diversamente da quelle del 1848-
49, il prodotto di un improvviso collasso del sistema della Restaurazione:
essa fu, al contrario, il frutto calcolato di un’intesa diplomatica del regno di
Sardegna con la Francia di Napoleone III, un’intesa raggiunta a Plombières
nell’estate del 1858 e formalizzata tra il dicembre successivo e il gennaio del
1859. L’accordo presupponeva che la guerra fosse dichiarata dall’Austria:
le potenze ‘terze’ (la Gran Bretagna, in primo luogo) e l’opinione pubblica
dell’Europa (e della stessa Francia) dovevano convincersi che la responsabilità
del conflitto ricadeva sull’aggressività dell’imperatore d’Austria. Di qui
12 anna maria isastia, Il volontariato militare nel Risorgimento. La partecipazione alla
guerra del 1859, Roma, Stato maggiore dell’esercito, Ufficio storico, 1990.
13 piero del neGro, Guerre et civilisation dans la pensée militaire italienne du XIX
e siècle, in A Guerra e o Encontro de Civilizações, a partir do Século XVI, Actas do
XXIV Congresso internacional de história militar (Lisboa, 24 a 29 de agosto 1998), a
cura della Comissão Portoguesa de história militar, Lisboa, Comissão Portoguesa de
história militar, 1999, pp. 438-446.