Page 183 - Carte Segrete dell'Intelligence Italiana il S.I.M. in archivi stranieri
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La Grecia dava buoni risultati. Per l’Egitto, invece, vi erano difficoltà. Per gli La cartella
stati arabi, in genere, non era possibile avere molte informazioni, soprattutto contenente la
decodifica di uno
per problemi linguistici: infatti, non bastava sapere l’arabo classico ma occorre- dei codici italiani
va conoscere i vari dialetti parlati che differiscono non poco gli uni dagli altri. e nelle pagine
Prima degli inizi degli Anni Trenta, il S.I.M. non riuscì a intercettare mol- successive fogli
to traffico della Gran Bretagna e della Russia; furono poco compresi anche i esemplificativi
dei numeri con i
dispacci americani, fino a quando non fu costituita una speciale Sottosezione loro significati.
militare che colmò le lacune, ottenendo anche per questi stati buoni risultati.
Molti successi dipesero dal fatto che il Servizio era riuscito a entrare in pos-
sesso di numerosi codici e cifrari, grazie anche alla ‘Squadra P’ di Talamo.
Per quello che concerneva la programmazione del lavoro in questa e nelle
altre Sezioni, Gamba dichiarò che ordini su particolari intercettazioni giunge-
vano sempre e solamente attraverso il Comando del S.I.M.
La Sottosezione ‘Militare e Ricerca’ (per ricerca si intendeva lo studio delle
cifranti), fu creata poco prima della guerra con lo scopo principale di colmare
le lacune esistenti nel settore della crittografia e studiare nuove tecniche di
codifica e decodifica, ritenendo che durante il conflitto sicuramente sarebbero
stati usati sistemi molto sofisticati. Nel 1940 e nell’anno successivo, di grande
interesse per la Sottosezione era stata la macchina cifrante Hagelin, usata in
Francia e nelle sue colonie fino all’armistizio del giugno 1940. Il S.I.M. ne aveva
acquistato una per studiarne la meccanica, ma poco fu fatto al riguardo.
Dopo il 1941, a seguito dell’attacco tedesco all’U.R.S.S. che ne comportò
l’entrata in guerra, l’obiettivo principale era diventato la decifrazione del traf-
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