Page 188 - Carte Segrete dell'Intelligence Italiana il S.I.M. in archivi stranieri
P. 188
fico militare russo, a causa degli stretti legami con gli ungheresi. Aveva sempre
notevole importanza quello inglese e quello americano della Missione Militare
nel Medio Oriente.
Nel 1942/1943 il S.I.M., sperando di migliorare la propria efficienza, effet-
tuò uno studio particolare sul British War Office Code (W.O.C.), meglio cono-
sciuto come The Cypher, entrato in possesso dei tedeschi e da loro passato agli
italiani.
Il conflitto continuava e nuove cifranti, ritenute sempre più sicure, venivano
6
6 Il documento non costruite. Dopo la visita di due ufficiali del S.I.M. a Berlino nel 1942, fu deciso
ne riporta i nomi. 7
7 La ditta Watson- di acquistare e usare le macchine Watson-Hollerith ma fu solo all’inizio della
Hollerith produce- primavera 1943 che gli apparati arrivarono a Roma. L’addestramento su tali
va le macchine ci-
franti militari che cifranti prese tempo e quindi modesti furono i risultati ottenuti alla data dell’8
il Comando Supre- settembre.
mo aveva deciso di
comprare. Considerando il ridotto personale, i mezzi a disposizione, le difficoltà nella
catena di comando e collegamento con gli organi del Comando Supremo e
quelli informativi campali, si può dichiarare che la Sottosezione produsse ac-
cettabili risultati.
La Sottosezione Commerciale era, in realtà, un ufficio della Sezione Crit-
tografica che fondeva censura e crittografia, con uno o due ufficiali e due sot-
tufficiali. I Codici commerciali italiani e eventuali strani messaggi in partenza
venivano esaminati con cura per assicurarsi che non vi fossero violazioni alla
sicurezza su materie militari, economiche o politiche: una censura preventiva
e relativo studio dei messaggi su quegli argomenti.
Le fonti di raccolta informativa erano gli Uffici postali e telegrafici, le Com-
pagnie di telecomunicazioni via cavo e senza fili, le varie stazioni di intercetta-
zioni fisse o mobili, delle quali la più importante era a Roma, a Forte Braschi.
Lo scambio di informazioni con i Centri di intercettazione delle altre Forze
Armate erano sempre lenti e difficili, anche per la lunga trafila burocratica da
seguire, in quanto i Centri non potevano dialogare direttamente ma attraver-
so i propri Comandi. Nessun rapporto esisteva con la Polizia per lo scambio
di notizie derivanti dalle intercettazioni telefoniche, che essa effettuava tanto
massicciamente quanto l’O.V.R.A.
Durante la guerra il S.I.M. impiegò una ventina di crittografi a Roma e un
numero imprecisato di elementi negli Uffici ‘I’ campali. Tutti gli addetti dove-
vano essere degli ufficiali e questo potrebbe spiegare la ragione per cui, nono-
stante un gran numero di sottufficiali e soldati fosse stato catturato in Africa,
ben poche notizie erano trapelate negli interrogatori sul sistema di crittografia
e intercettazione.
Non vi erano moltissimi Centri crittografici negli Uffici ‘I’ delle Armate.
Rodi e Atene erano attivi soprattutto contro il traffico militare in Medio Orien-
te, sia inglese sia francese delle Forze Libere, ma con un successo modesto,
mentre un ottimo lavoro fu fatto sulle forze armate turche. Il Quartier Gene-
188 Carte segrete dell’IntellIgenCe ItalIana