Page 95 - Carte Segrete dell'Intelligence Italiana il S.I.M. in archivi stranieri
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aiutato i Servizi tedeschi ma, so-
prattutto, che era ritenuto respon-
sabile di aver radunato i Carabi-
nieri di Roma presso la ‘Legione
Allievi’ in modo che i tedeschi po-
tessero catturarli in massa, come
avvenne il 7 ottobre 1943. Faccio,
41
che dubitava della lealtà di questi
elementi, chiese che fossero inda-
gati proprio dalle autorità alleate,
fuori dai circoli militari italiani ma
l’istanza, adottata senza l’autoriz-
zazione della scala gerarchica, gli
costò il rientro quasi immediato
nei ruoli di provenienza. In real-
tà il memorandum del Faccio era
confidenziale per le autorità an-
glo-americane, da cui dipendeva
per l’impiego ma qualcuno, nella
sede dell’O.S.S., lo fece visionare
in via informale ai superiori italia-
ni che non apprezzarono l’inizia-
tiva e decretarono la fine del suo
impegno nel controspionaggio. A
sua volta, peraltro, l’ufficiale ame-
ricano che aveva mostrato il documento al Comando Generale dell’Arma, subì La prima pagina del
un giudizio e una condanna per aver esibito un documento ‘riservato’ ad au- ‘questionario per
i Nuclei mobili’,
torità ‘straniere’. per la valutazione
Tornando a quanto scritto nel documento most secret del 14 settembre 1943, dell’ordine pubblico.
che pose le basi della collaborazione tra i Servizi alleati e quello italiano, no- Nella pagina a fianco:
nostante la migliore apertura venivano impartite chiare disposizioni restrittive la valutazione degli
nei riguardi dei colleghi del S.I.M., in particolare del C.S.: nel lavorare con gli anglo-americani
sui risultati del
italiani, infatti, si doveva adottare la precauzione di non divulgare loro quelle questionario.
notizie che non fossero strettamente necessarie allo scopo di perseguire soltanto
il maggiore beneficio dalle informazioni che essi potevano trasmettere.
Questa attenzione doveva essere applicata soprattutto alle Sezioni di con-
trospionaggio, che erano composte quasi esclusivamente da Carabinieri: que- 41 Per questo doloro-
sta direttiva, indubbia testimonianza di sfiducia, nascondeva la consapevolez- so episodio, cfr. lo
studio di Annama-
za degli anglo-americani della professionalità nel settore raggiunta dall’Arma ria Casavola, 7 otto-
e quindi, all’indomani dell’armistizio, del comprensibile timore, fino a prova bre 1943. La deporta-
zione dei Carabinieri
contraria, riservato a quegli abili operatori. Da notare che in Sicilia, all’atto romani nei lager na-
zisti, Roma, 2008, in
dell’occupazione, gli americani avevano affidato all’Arma la responsabilità generale e in parti-
colare per l’azione
dell’ordine pubblico e del compito di Polizia Militare (Military Police), con al- del Chirico, p. 10.
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