Page 153 - I 100 anni dell'elmetto italiano 1915-2015 - Storia del copricapo nazionale da combattimento
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ANNI TRENTA                                          153


                                             Accessori per il nuovo tipo

                  Con l’introduzione delle perentorie prescrizioni di non bucare più gli elmetti di recente do-
               tazione, tornarono d’attualità i supporti specifici per comandanti, bersaglieri e alpini. A partire
               dal 1934, a parte i fregi frontali, i modelli del nuovo tipo non ebbero ulteriori ornamenti, tranne
               quelli per marescialli d’Italia, generali titolari di Grande Unità e colonnelli comandanti. Questi
               – per tradizione consolidata – continuarono ad apporvi con la grande uniforme il pennacchio
               bianco d’airone, detto aigrette, lungo circa 30 cm.
                  Il basamento di questo (che privo del piumaggio si indossava pure con l’uniforme per riviste
               e parate) era a molletta e si agganciava al lato sinistro dell’elmetto grazie a una cappiola. Essa,
               passando sotto il bordo, si fissava all’interno con una vite con funzioni di fermo. Il fissaggio po-
               teva essere anche a baionetta, con due piccoli perni sporgenti dal lato dell’elmo e altrettante sca-
               nalature femmina sulla nappina. Sul davanti
               il supporto era guarnito di una nappina, tipo
               quella della cavalleria (cavalleggeri e lancie-
               ri), in metallo argentato per i generali e do-
               rato per i colonnelli titolari. La nappina era
               provvista di una tulipa, in cui veniva infilato
               il pennacchio d’airone bianco. Tali congegni
               spesso prevedevano la bucatura della calot-
               ta, che come disposto era vietata. Lascian-
               do un margine di discrezionalità  (nessuno
               avrebbe contestato ai gradi apicali di portare
               il proprio segno di comando in modo fuo-
               ri ordinanza), spesso venivano usati elmetti
               metallici da utilizzare esclusivamente per le
               parate, durante le cerimonie ufficiali o per i
               servizi d’onore con l’alta uniforme. In alter-
               nativa si dirottò sull’uso dei sempre tollerati
               elmi da parata, nelle loro versioni in allumi-
               nio, cuoio bollito o cartone pressato.

                      Nappina e tulipa
                   reggipennacchio con
                   supporto saldato su
                   un elmetto metallico
                           modello 33
                  (collezione Schiavilla)
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