Page 182 - I 100 anni dell'elmetto italiano 1915-2015 - Storia del copricapo nazionale da combattimento
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                   Truppe da sbarco del Corpo reali equipaggi         Compagnie da sbarco C.R.E.M.
                                                                      durante la campagna d’Albania

                  Solo poi con l’approssimarsi del Secondo conflitto mondiale venne deciso di dotare, in modo
               più ampio, anche il personale imbarcato dei copricapi metallici. Da citare una tavola del volu-
               me di Gasparinetti, dove si annovera un disegno, riferito al 1937, di un tenente di vascello in
               uniforme da sbarco con l’elmetto modello 33.  Infatti nel contesto della campagna d’Albania
                                                            252
               nella primavera del 1939 si rintracciano diverse fotografie delle compagnie da sbarco interessa-
               te alle operazioni nei porti con indosso proprio il nuovo modello di elmetto. La dotazione era di
               reparto, da distribuire caso per caso, e non sarebbero mancate difficoltà – al pari delle relative
               buffetterie – soprattutto per quanto riguarda le differenti taglie da accoppiare con i marinai im-
               pegnati nelle esercitazioni o nelle operazioni. 253
                  In questo contesto, relativo al personale degli equipaggi delle navi, particolare attenzione va
               rivolta poi al copricapo metallico destinato agli aerofonisti.  Esso, derivante da un modello 33,
                                                                       254
               se ne differenziava in realtà parecchio. La prima sostanziale variante era la presenza all’altezza
               delle orecchie di due archi vuoti con la corda geometrica nel basso. Tale operazione poteva
               avvenire sia in fase di stampaggio, con una modifica della pressa, che garantiva una svasatura



               252 A. Gasparinetti, op. cit., Tav. LXIII.
               253 AUSMM, IAM, b. 13, f. 170, sf. forze da sbarco, promemoria e foglio 3303/8 del 29/4/1940 di Campioni. Da
                   alcune fotografie e da diversi esemplari pervenutici, si può poi citare l’uso per gli elmetti in dotazione sulle
                   navi l’apposizione di grossi numeri frontali, dipinti a mascherina. Non avendo informazioni più chiare, si
                   suppone possano avere come significato quello di maggiore ordine in fase di rimessa oppure come immediato
                   identificativo per i marinai, che li avrebbero prelevati in fase di utilizzo.
               254 Allo stato attuale non risulta documentazione in proposito, visto che l’unico fascicolo archivistico in oggetto,
                   denominato «Elmetto d’ascolto» risulta vuoto, già da parecchi anni; AUSMM, Maristat, IAM, b. 20, f. 270.
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