Page 313 - I 100 anni dell'elmetto italiano 1915-2015 - Storia del copricapo nazionale da combattimento
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GUERRA FREDDA 313
Aeronautica Militare
Come si è avuto modo di esaminare, la Forza Armata di cielo era stata l’ultima ad adottare
il copricapo metallico, per evidenti ragioni operative. La guerra però aveva offerto nuove po-
tenzialità agli aviatori, molto diverse dal tradizionale impiego esclusivo nei cieli. Per questo
motivo, una volta concluso il conflitto, l’elmetto venne confermato – per le debite esigenze –
come un equipaggiamento nei servizi armati a terra. Si partiva dalla tenuta della Polizia Militare
dell’Aeronautica, costituita a Lecce nel 1944 all’interno della cobelligeranza con gli Alleati.
481
In questo modo il Foglio d’ordini n. 20 del 10 luglio 1947 prescrisse l’uso dell’elmetto, per uf-
ficiali, sottufficiali e truppa, nelle tenute dei servizi armati, di parata e servizi armati di parata.
Allegate erano rappresentava pure tre immagini con il copricapo metallico. 482
Polizia Militare dell’Aeronautica nel 1947 Guscio rottamato della Polizia Militare dell’Aeronautica
(A. Viotti) (collezione dell’Autore)
Si passò al Regolamento del 1952, dove nessuna tavola venne allegata nell’uso dell’elmetto,
neppure nella sezione dei copricapo; se ne fece comunque una rapida descrizione e la relativa
tassativa modalità d’uso:
«Elmetto. Di acciaio, della forma in uso per i militari dell’Esercito. Verniciato in grigio-
azzurro. Sulla parte anteriore porta, verniciato in giallo, il fregio della Aeronautica Militare.
Viene assicurato al mento per mezzo di un sottogola di cuoio. Viene portato in servizi armati di
O.P. [ordine pubblico]; in servizio di guardia in tempo di guerra; in servizio di pattugliamento
ed ogni qualvolta vi sia pericolo di offesa». 483
481 A. Viotti, Ordinamenti, uniformi e distintivi dell’Aeronautica Militare Italiana 1909-1985, op. cit., tomo III,
pp. 794-796.
482 Ibidem, pp. 820-821 (tavole B, C e D).
483 Ministero della Difesa-Aeronautica, Regolamento sull’uniforme. Edizione 1952, Tipo-Litografia Scuola di
Guerra Aerea, Firenze 1952, p. 68.

