Page 82 - I 100 anni dell'elmetto italiano 1915-2015 - Storia del copricapo nazionale da combattimento
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                                                                               marinai delle batterie terrestri


               metallici, identici per forma e colore a quelli impiegati dai militari della maggiore Forza Arma-
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               ta.  Il fregio impiegato fu l’àncora ammiragliato, sormontata da corona, sia dipinta in giallo
               che in ottone fissata sul fronte della calotta. 148
                  L’assenza di documentazione ufficiale in proposito può essere imputata alla sommaria clas-
               sificazione dell’elmetto, all’epoca, tra le armi e non come componente l’uniforme stricto sensu.
               Spiegazione alternativa, ma non esclusiva della prima: a causa della sua distribuzione alle unità
               combattenti di marinai direttamente dall’Intendenza della 3ª Armata, senza passare per la filiera
               amministrativa della Marina, quest’ultima non normò in quel contesto il copricapo metallico.
                  In ogni caso il reparto che ci interessa, ufficiosamente chiamato Brigata Marina dall’autun-
               no del 1917, era composto per approssimazioni successive da un Raggruppamento d’artiglieria
               da costa (gruppo batterie Amalfi, batterie Buraggi e Mongiardini) e da un organico di Difesa
               militare marittima di dapprima tre battaglioni (Monfalcone, Grado e Caorle), per poi passare a
               quattro (Bafile, Grado, Caorle, Golametto). Queste formazioni si distinsero soprattutto sulle
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               rive italiane del lago di Garda, lungo la frastagliata laguna veneta, sulle foci dell’Isonzo e del
               Piave.  Per l’accanita difesa della città di Venezia, bombardata in modo intenso dalle variegate
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               unità nemiche, a fine guerra la municipalità della Serenissima volle donare il nome di San Mar-
               co e il simbolo del Leone alato evangelico a quei marinai. Nel frattempo sempre a Venezia il




               147 A. Gasparinetti, Uniformi della Marina, Edizioni Universali, Roma 1964, p. 148 e Tav. LV.
               148 R. Manno, Sotto il segno dell’ANCORA, in «Uniformi & Armi», n. 133, maggio 2007, p. 64; S. Savino, L’elmo
                   dei marinai. Gli elmetti della Marina italiana. 1916/1945, in «Uniformi & Armi», n. 194, luglio/agosto 2012,
                   p. 44.
               149 Il Monfalcone prese il nuovo nome nell’aprile del 1918, a seguito della morte eroica sul Piave del tenente di
                   vascello Andrea Bafile, suo comandante, decorato di medaglia d’oro al valor militare.
               150 L. Fulvi-T. Marcon-O. Miozzi, Le fanterie di marina italiane, USMM, 1988, pp. 67-88.
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