Page 384 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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366 IL GENERALE GIUSEPPE GARIBALDI
Alle 8 pomeridiane von Kettler prende gli alloggiamenti a nord di Ventoux
e Asnières. I garibaldini rioccupano Pouilly; in questa giornata il Kettler ave-
va perduto 16 ufficiali e 362 gregari.
Garibaldi indirizzava alle truppe il seguente ordine del giorno:
«Ebbene, giovani figli della libertà! Voi avete rivisto i talloni dei terribili
soldati di Guglielmo! In due giorni di accaniti combattimenti avete scritto
una pagina gloriosa per gli annali della Repubblica e gli oppressi della gran-
de famiglia umana saluteranno in voi ancora una volta i campioni del diritto
e della giustizia».
L’armata dei Vosgi sino all’armistizio. - II felice successo dei combattimen-
ti di Digione si può considerare l’ultimo atto di guerra compiuto dall’Arma-
ta dei Vosgi. Garibaldi non si ritenne in condizione di aderire alle sollecita-
zioni del Freycinet di agire in campo aperto con diversioni a tergo dell’Arma-
ta del Manteuffel che, già frappostasi tra Digione ed il Bourbaki, minacciava
a breve scadenza l’avviluppamento dell’Armata dell’est. Egli si limitò a qual-
che dimostrazione verso Dôle, che naturalmente non poteva avere alcun ri-
flesso sulle operazioni in corso. Del resto, era troppo tardi per salvare quella
disgraziata Armata, la quale come è noto fu costretta a varcare la frontiera ed
a deporre le armi dinanzi alle autorità militari elvetiche.
Il Manteuffel sicuro del pieno successo, alla fine di gennaio decise di dare
un colpo decisivo all’Armata dei Vosgi e di occupare Digione e vi destinava le
Brigate Kettler, Willisen, Knesebeck e Degenfeld, mentre quella del generale
von Weyhern doveva tagliare da sud le comunicazioni ferroviarie tra la piaz-
za e Lione.
Garibaldi, di fronte all’avvicinarsi delle colonne prussiane e prima che ine-
sorabilmente si stringesse il cerchio di ferro che stava per chiuderlo nella piaz-
za, con rapida e logica decisione ne ordinava l’evacuazione.
Nella notte sul 2 febbraio fu sgombrato il materiale per ferrovia; le trup-
pe, protette dalla 4ª Brigata, per via ordinaria ed in perfetto ordine si diresse-
ro per la valle dell’Ouche ad Autun.
Alle 8 del 2 febbraio l’avanguardia del Kettler entrava in Digione sgom-
bra; un tentativo d’inseguimento non ebbe alcun risultato: l’Armata era già
lontana e si dislocava tra Chalon e Chagny; i mobili più indietro, verso Mâcon.
Le ostilità, intanto, cessarono nell’est della Francia. Garibaldi eletto depu-
tato di Parigi, l’8 febbraio partì per Bordeaux lasciando il comando a Menot-
ti. Il 10 marzo l’Armata fu sciolta.

