Page 382 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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364 IL GENERALE GIUSEPPE GARIBALDI
Il von Kettler, impressionato dalla resistenza dei garibaldini, tentò di in-
durre Garibaldi a rinunciare alla lotta, ricorrendo al puerile mezzo dell’inti-
midazione e, munito di salvacondotto un notaio di Messigny, dove egli ave-
va posto il quartiere generale, lo inviò a Digione perché facesse comprendere
all’Eroe l’inutilità di resistere al nuovo attacco che il Kettler, avendo ricevuto
rinforzi importanti, avrebbe sferrato l’indomani.
Il notaio fu introdotto dal generale che in quel momento riposava. Gari-
baldi preso in mano il salvacondotto e fissato il malaccorto messo con lo
sguardo leonino, esclamò:
«Ebbene, Signore, tutto questo è quello che dovete dirmi?».
«Sì, generale!».
«Potete ripartire per non mancare alla vostra parola. Dite a colui che vi ha
dato questo salvacondotto, che io l’aspetto e che, se non verrà, andrò io stes-
so a cercarlo!».
E rivoltosi al Bordone aggiunse: «Generale, fatelo accompagnare agli
avamposti». Ed agli altri ufficiali presenti: «voi potete andare a dormire!».
Risposta degna di un Garibaldi!
Il 22 von Kettler, ritentò l’attacco in direzione di Talant e di Fontaine, ma
giudicando le forze nemiche prevalenti e la conseguente impossibilità di aver
ragione di esse, sospese il combattimento in attesa di precisare meglio lo
schieramento dei garibaldini ed, intanto, riportò le sue truppe con un movi-
mento di fianco verso est, dove avrebbe potuto trovare nei villaggi migliori con-
dizioni di alloggiamento e maggiori risorse, costretto, come era, a vivere quasi
esclusivamente sul paese. L’Armata dei Vosgi non disturbò il movimento del
Kettler. L’indomani, 23, la Brigata del Kettler marciava su Digione e verso le
11, senza ostacoli, giungeva alla masseria di Valmy sulla strada di Ahuy e vi
prendeva posizione.
Dai prigionieri e dagli abitanti, il Kettler aveva saputo che da Digione
l’Armata dei Vosgi era già in ritirata su Auxonne e queste notizie, unite all’i-
nattività del nemico nel giorno precedente, confermarono il sospetto che ef-
fettivamente tale movimento si fosse iniziato. E poiché egli riteneva della
massima importanza ai fini generali delle operazioni di impedire all’Armata
dei Vosgi di sottrarsi alla sua azione, decise nel pomeriggio di marciare su Di-
gione per la strada di Langres.
Alle 1,30 pomeridiane un battaglione d’avanguardia si avanza sulle alture
coltivate a vigneti che sovrastano da nord Pouilly, scaccia gli avamposti gari-
baldini costituiti dai mobili di Saòne-et-Loire, mentre le batterie bombarda-

