Page 139 - L'EROE SENZA NOME - Il Milite Ignoto simbolo del sacrificio
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IL VIAGGIO VERSO ROMA



















































                  Disegno dell’architetto Guido Cirilli per il progetto della carrozza ferroviaria allestita per il trasporto del feretro del Milite Ignoto a Roma


                  Oltre al carro che trasportava, il feretro, la locomotiva,   destinate al trasporto delle corone di fiori e gli omaggi
                  ornata nella parte anteriore da una grande croce al Me-  floreali offerti dalle cittadinanze delle località toccate
                  rito di Guerra, circondata da rami di quercia e di alloro   dal treno. Inoltre, altre carrozze di prima e di seconda
                  e irradiante dal centro, una aureola di gloria, il convo-  classe erano state organizzate per accogliere le autorità,
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                  glio ferroviario era formato da altre quindici carrozze   le rappresentanze e i militari di scorta . Le disposizioni


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                     Oltre al piano di viaggio, gli addetti al cerimoniale definirono, sulla base delle numerose adesioni, le scorte d’onore che avrebbero accompagnato il
                  Milite Ignoto da Aquileia a Roma. Per la prima tratta da Aquileia a Venezia erano stati designati per il Senato, i senatori Morpugno, Bombing e Brandolini;
                  per la Camera, gli onorevoli Paolucci e Bergamo; i sindaci sarebbero stati rappresentati da quelli di Arezzo, Gorizia e Pisa; per le madri, la signora Anna
                  Visentini Ferruglio e per le vedove di guerra, le signore Prosperini e Gregorutti d’Orta. Facevano parte della scorta d’onore, quattro mutilati e invalidi di
                  guerra. Le rappresentanze dell’Esercito e la scorta al convoglio erano state affidate al maggior generale Faccini, comandante della Brigata “Lombardia”,
                  in totale quattro ufficiali di Fanteria, Cavalleria, Artiglieria e Genio; un ufficiale di Marina, uno dei Carabinieri, un ufficiale medico e un maresciallo e
                  ventiquattro soldati. Sul marciapiede, in attesa del segnale di partenza, erano presenti i generali Castagnola e Ferrari, rispettivamente comandanti delle
                  divisioni di Trieste e di Gorizia, il generale Sanna, comandante del Corpo d’Armata di Trieste e il sindaco di Monfalcone, in rappresentanza del Commissario
                  generale per la Venezia Giulia, Antonio Mosconi. In: L. Cadeddu, La leggenda del Soldato Sconosciuto all’Altare della Patria, op. cit., p. 203.


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