Page 135 - La Regia Marina nell Isole Ionie aprile 1941 - settembre 1944
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Il 9, alle ore 7, giunse la motocisterna militare Sesia, che entrò in porto e,
            come previsto, imbarcò  il gruppo d’artiglieria diretto a Corfù e ripartì  nel
            pomeriggio. Poco dopo, secondo precedenti ordini di Prevesa, partì il
            rimorchiatore Porto Fossone (secondo la CIS partì nel pomeriggio del 10, notizia
            che sembra non esatta), che si unì al gruppo Cacciasommergibili di Cefalonia.
            Alle 0730 partì per  Corfù il motoveliero  Antonio. (44)   Alle  11 il colonnello
            Ottalevi tenne un rapporto ufficiali  con l’ordine di mantenere le posizioni,
            l’ordine pubblico e reagire a eventuali attacchi. Nel canale transitò il piroscafo
            Targeste, in rotta per Corfù. Nel pomeriggio il personale greco fu autorizzato ad
            accedere alle draghe per asportarne il materiale  mobile. Alle 18 giunse il
            Ciaravolo (partito da Astakos alle 16) per rifornirsi di carbone. Non potendo
            rifornire, per mancanza del combustibile e, data la presenza del personale
            tedesco, l’unità ripartì alle 22 per Corfù. Si verificarono diserzioni e fughe di
            personale.
                  Il 10 alle 11 partirono per Corfù alcuni motovelieri italiani, i ri-
            morchiatori  G. Longo  e  Trapani del Gruppo Effossorio, al comando  del
            comandante civile del piroscafo Quirinale, danneggiato e semiaffondato da un
            attacco aereo all’imbocco del canale in agosto. Su tali unità imbarcarono tutto il
            personale civile del piroscafo  Quirinale e  il personale delle draghe italiane
            Calabria e Ionio. Giunse la notizia che i tedeschi avevano disarmato il presidio di
            Prevesa. Alle 12 tutto il personale della Marina presente nell’isola fu riunito
            nella Capitaneria di Porto armato ed  equipaggiato. Nel pomeriggio partì per
            Prevesa-Saseno il rimorchiatore  Porto Fossone. Sul rimorchiatore  Fiume del
            Ministero dei Lavori Pubblici e su due lance di salvataggio del piroscafo
            Quirinale imbarcò il capitano del Genio Navale Domenico Leboffe, quasi tutto
            il personale delle mitragliere  da 20, il personale militare del  Quirinale  e il
            personale delle Stazioni segnali di Levkas e Drepano, poste sul canale. Si decise
            di inviare il gruppo a Prevesa, ma, poi, si ritenne più conveniente  dirottare i
            mezzi a Corfù e, eventualmente, oltre. Su una delle lance vennero imbarcati i
            bagagli del personale della Marina, sull’altra il personale munito di salvagente,
            con armi munizioni, bombe a mano, viveri, acqua, fuochi very e una cassetta di
            pronto soccorso. Il gruppo partì alle 16 con il rimorchiatore che trascinava le
            due lance.  Rimasero il capitano Moracchiello e  5 marinai, che avevano  a
            disposizione una motolancia diesel attrezzata per la traversata fino a Taranto.
            Non si avevano notizie del personale di Capo Dukato che, probabilmente, si
            era già allontanato (il 12 raggiunse Guiscardo, a  Cefalonia, con mezzo non


                  (44) Giunse a Corfù alle 2130; ripartì dopo un’ora per Punta Linguetta.

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