Page 59 - La Regia Marina nell Isole Ionie aprile 1941 - settembre 1944
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Il traffico con la Grecia

            Supermarina, durante tutta la durata della guerra, fu costretta più volte a
            insistere su alcuni argomenti con i Comandi delle altre Forze Armate e con il
            Comando Supremo, per conciliare le loro esigenze con quelle della difesa del
            traffico, ossia: ridurre, da parte di Superesercito, i traffici fra i porti della Ma-
            drepatria e quelli dell’Albania, della Grecia e dell’Egeo, per la scarsa dispo-
            nibilità di unità di scorta; ridurre i trasporti via mare, utilizzando al massimo le
            reti ferroviarie iugoslave e greche, per diminuire le perdite delle vite umane e
            quelle di navi, per economizzare la nafta e per  ridurre l’usura delle unità  di
            scorta; ridimensionare il numero dei viaggi,  sfruttando al massimo le dispo-
            nibilità di carico dei piroscafi, che spesso partivano non del tutto pieni.
                  Infine non erano da trascurare le sospensioni delle partenze a causa di
            avvistamenti di sommergibili o di presenze nemiche nelle diverse zone.
                  L’occupazione della Grecia  e di  numerosissime isole  nello Ionio  e
            nell’Egeo aumentò notevolmente il traffico mercantile, specie quello diretto in
            Egeo via Canale di Corinto.
                  Ulteriori esigenze, per la difesa del traffico, vennero dall’andamento delle
            operazioni in Africa Settentrionale, con l’avanzata delle forze italo-tedesche
            verso la frontiera egiziana e il transito dei convogli di rifornimento nelle acque
            orientali ioniche.
                  La fine delle operazioni in Iugoslavia e in Grecia portò indubbi vantaggi
            operativi, ma ebbe anche notevoli conseguenze di carattere logistico. In
            particolare, fu necessario ripristinare il traffico del Canale di Corinto, interrotto
            per la presenza in esso dei rottami del ponte che lo scavalcava, distrutto dai
            tedeschi. A presidiare il canale fu destinato personale del Reggimento Marina
            San Marco.
                  Da Bari, il 6 maggio,  il Comando  del Reggimento, la compagnia
                             a
                                   a
            reggimentale e la 1 e la 2 compagnia fucilieri (23 ufficiali, 37 sottufficiali e 485
            sottocapi e comuni) furono trasferiti a Brindisi. Da qui, il 10 maggio, partirono
            con il piroscafo Quirinale, scortato dalle torpediniere Antares e Aretusa, per Pa-
            trasso.
                  Il 10 giugno, da Saseno, si aggregò la compagnia comando del Bafile, che
            sostò, per tre mesi, a Patrasso.
                  Il resto del reggimento, fra il 1° e il 6 giugno, fu trasferito a Corinto as-
            sieme a due compagnie da sbarco della milizia. Lo stesso giorno i paracadutisti
            tedeschi passarono i poteri ai marinai italiani.




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