Page 61 - La Regia Marina nell Isole Ionie aprile 1941 - settembre 1944
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procedevano in sensi opposti, e il passaggio delle unità di scorta da un con-
            voglio all’altro.
                  Il 21 maggio mattina, per urto  contro mina, affondarono il caccia-
            torpediniere  Mirabello e la cannoniera  Matteucci, che scortavano la motonave
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            Brindisi.  Alcuni dei naufraghi del Mirabello furono salvati dal motoveliero dra-
            gamine Intrepido, che partecipò anche al salvataggio dei naufraghi dei piroscafi
            tedeschi  Marsburg e  Kybfels (due piroscafi  grossi e veloci), che da Patrasso
            stavano dirigendo per Taranto e che anch’essi finirono sulle mine. Furono
            salvati 1150 uomini fra i trasportati e 120 uomini degli equipaggi.
                  Uno dei primi provvedimenti fu la soppressione della scorta navale al
            postale Brindisi-Durazzo.
                  Ai primi di agosto il Ministero delle Comunicazioni, d’intesa con
            Maricotraf, stabilì un collegamento quindicinale fra Brindisi e le Isole Ionie,
            impiegando la motonave  Città di La Spezia (tsl 2472, velocità 10 nodi). Essa
            seguiva il seguente itinerario:  Brindisi-Valona-Porto Edda-Corfù-Santa  Maura-
            Prevesa-Itaca-Cefalonia-Zante-Patrasso-Corinto e ritorno.
                  Lo Stato Maggiore dell’Esercito, per  venire incontro alle esigenze dei
            Comandi delle Forze Armate dell’Albania e della Grecia, in particolare per la
            corrispondenza e per le necessità dei militari isolati, destinò a tale traffico la
            motonave  Donizetti, portando il servizio da quindicinale a settimanale.
            Maricotraf informò che le navi non sarebbero state scortate e che, per non
            esporsi alle offese nemiche, dovevano essere esclusi i pernottamenti a Porto
            Edda, Santa Maura e Zante. La scarsa disponibilità di naviglio di scorta fu la
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            causa principale di ritardi (a volte davvero consistenti)  dell’arrivo di materiali
            e merci, specie se affidati a piroscafi lenti e isolati.
                  I ritardi erano quasi certi se occorreva effettuare smistamenti di carichi a
            Patrasso, a Corinto e al Pireo. Con  il procedere del conflitto le difficoltà
            aumentarono, rendendo  il traffico difficile  nella  primavera del 1942, parti-
            colarmente difficile  all’inizio del 1943  e quasi impossibile dal maggio 1943
            all’armistizio. In totale, fra il 1° giugno 1941 e l’8 settembre 1943, il nemico
            compì 86 azioni contro il traffico italiano. Per quanto riguarda le perdite, in
            alcune azioni aeree furono distrutti contemporaneamente più motovelieri o

                  (16) L’episodio è dettagliatamente narrato nel volume IX (La difesa del traffico con
            l’Albania, la Grecia e l’Egeo), p. 88-95.
                  (17) Eclatante fu il caso del  piroscafo  Palermo che, per  condizioni di tempo
            avverso, scarsa velocità (poteva raggiungere solo i 7,5 nodi) e deficienza di unità di
            scorta, partì da Brindisi il 12 novembre 1942 e raggiunse Iraklion (Creta), seguendo
            l’itinerario prestabilito, il 18 gennaio 1943.

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