Page 297 - Lanzarotto Malocello from Italy to the Canary Islands
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dall’Italia alle Canarie                                              297



               cose quaggiù, e l’aspirazione all’eterna cinta muraria dove non vi sarà più
               traccia di passioni.
                  Se un mettersi in viaggio è un fatto, l’elaborare un mito può esserne un
               sostegno, ma anche precedere quella rotta, e allora la prima navigazione è
               in noi e se scandisce orizzonti di gloria, prevede da questi un’ascensione.
                  Paradiso, Paradiso terrestre, Purgatorio, coscienza di un azzardo: Meta-
               fisica. Aggancio alla purezza. Luogo di espiazione ovvero transito, attesa
               di riscatto dei peccati. Ma se il Paradiso terrestre nel pensiero medievale
               oscillava tra Oriente e Occidente, affannosa era invece la ricerca, l’indi-
               viduazione del Purgatorio come luogo. Jacques Le Goff nel suo libro “La
               nascita del Purgatorio”, si chiede ad un certo punto se il Purgatorio esiste
               in germe nella Scrittura: “La dottrina cristiana del Purgatorio è stata messa
               a punto – nella forma cattolica, in quanto i riformati l’hanno rifiutata – sol-
               tanto nel secolo XVI, con il Concilio di Trento. Dopo Trento, i dottrinari
               cattolici del Purgatorio, Bellarmino e Suarez, hanno portato a sostegno nu-
               merosi testi della Scrittura. Prenderò qui in considerazione soltanto quelli
               che nel Medioevo, e più precisamente sino agli inizi del secolo XIV, hanno
               effettivamente avuto un ruolo nella nascita del Purgatorio. Un solo passo
               dell’Antico Testamento, tratto dal secondo libro dei Maccabei – che ebrei
               e protestanti non considerano canonico - è stato accolto dalla teologia cri-
               stiana antica e medievale, da Sant’Agostino a San Tommaso d’Aquino,
               come prova dell’esistenza di una credenza nel Purgatorio. In esso, dopo
               una battaglia durante la quale i combattenti ebrei che vi furono uccisi si
               sarebbero macchiati di una colpa misteriosa, Giuda Maccabeo ordina che
               si preghi per loro”.
                  Ed eccolo allora il passo in questione (II Maccabei 12.41-45): “Allora,
               benedicendo le azioni del Signore, giusto giudice, che rende manifeste le
               cose occulte, si misero a supplicare, chiedendo che fosse completamente
               cancellato il peccato commesso. Poi il nobile Giuda esortò il popolo a
               conservarsi puro, ora che avevano visto coi propri occhi quanto era ac-
               caduto per il peccato dei caduti. Quindi, raccolte fra i suoi uomini quasi
               duemila dramme d’argento, le mandò a Gerusalemme, perché si offrisse
               un sacrificio per il peccato, agendo molto bene e pensando giustamente
               alla resurrezione: infatti, se non avesse sperato che i caduti sarebbero
               risorti, sarebbe stato inutile e senza senso pregare per i morti, ma, consi-
               derando che a quelli che si addormentano con religiosa pietà è riservata
               una magnifica ricompensa, santo e pio fu un tale pensiero: per questo egli
               fece compiere un sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero liberati
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