Page 154 - Le Arti Marziali nel mondo Militare
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            dopo essere stato inviato in Manciuria entra in contatto con le arti marziali

            orientali e in particolare il Jujitsu. Spiridonov inoltre conosce la lotta libera, la

            greco-romana e alcune forme di lotta tradizionale di origine turca. Combatte
            nella Prima guerra mondiale dove è ferito gravemente al braccio sinistro – non
            ne  recupererà  mai  completamente  l’uso.  Allo  scoppio  della  Rivoluzione

            d’ottobre  è  riservista,  sostiene  la  causa  bolscevica  e  viene  richiamato  in

            servizio per diventare, nel 1919, istruttore di arti marziali e autodifesa nel
            distretto militare di Mosca. Due anni dopo inizierà a sistematizzare la sua
            pratica marziale dando forma al Samoz, versione soft – è di fatto un sistema

            di difesa personale piuttosto che un’arte marziale propriamente detta – di

            quello  che  successivamente  diventerà  noto  come  Sambo.  A  spingere  in
            direzione della codificazione di un vero e proprio sistema di combattimento
            corpo a corpo per militari sono soprattutto gli apparati del Commissariato

            del Popolo per gli Affari Interni, uno degli obiettivi per cui nel 1923 a Mosca

            è fondata la polisportiva “Dinamo”. A partire dal 1927 Spiridonov pubblica
            una  serie  di  testi  che  diventano  la  base  della  futura  disciplina:  Manuale  di
            difesa  personale  senza  armi  nel  sistema  del  Jiujitsu  (1927),  Difesa  personale  senza

            armi. Allenamento e competizione (1928), Difesa personale senza armi. Fondamenti

            di autodifesa. Allenamento e metodo di studio (1933). Come si può comprendere
            dai titoli, il contributo di Spiridinov continua a essere inequivocabilmente
            connesso a un sistema di difesa personale piuttosto che alla creazione di uno

            sport da combattimento. Solamente nel 1938 il Sambo diventerà ufficialmente

            disciplina marziale e sport da combattimento grazie a Anatolij Charlampiev,
            allievo di Oshchepkov.
            Charlampiev proviene da una famiglia di sportivi: il nonno era ginnasta, pugile

            (un pugilato rudimentale, combattuto a mani nude) e esperto di arti marziali; il

            padre Arkady Georgievich, pur essendo un artista squattrinato che si guadagna da
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