Page 158 - La rappresentazione della Grande Guerra nel concorso della Regina Elena del 1934
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            LAMBERTO DE BERNARDI

            Torino, 1898 – Gallio, Altopiano di Asiago, 10 novembre 1917

            Nacque a Torino, da famiglia di solide tradizioni patriottiche (il nonno Giovan Battista combattente delle guerre d’Indipen-
            denza e il padre Alfredo volontario in Eritrea nel 1887) che fu tragicamente colpita dal destino per la morte in guerra dei
            suoi tre figli maschi. Carlo cadde a Tolmino nell’ottobre 1915 e Vittorio perse la vita nel giugno 1916 tra le abetaie del Monte
            Magnaboschi nell’Altopiano di Asiago, entrambi decorati con la Medaglia d’Argento al valor militare. Il giovane Lamberto
            raccolse il testimone dell’amor di patria dai due fratelli maggiori e alla dichiarazione di guerra, non avendo ancora l’età per
            essere arruolato, partecipò con il Corpo dei volontari ciclisti alle attività di controllo lungo il confine sulla sponda orientale
            del Lago di Garda. Compiuti finalmente i diciotto anni, si arruolò nel 5° Reggimento Bersaglieri e raggiunse la linea del
            fronte. Nominato aspirante, combatté con il 13° Reggimento Bersaglieri nelle trincee del Monte Cauriòl, la rocciosa piramide
            delle Alpi di Fassa. Promosso sottotenente, tornò nell’aprile 1917 con la sua precedente unità militare sull’Altopiano di
            Asiago. Qui, a Monte Zebio durante un violento scontro, al comando di un plotone riuscì a penetrare benché ferito in una
            trincea nemica. La coraggiosa azione gli valse la Medaglia di Bronzo. Dopo Caporetto chiese e ottenne di essere assegnato
            alle unità d’assalto. Il 10 novembre il suo reparto degli Arditi, il XVI, ebbe l’incarico di rioccupare la posizione di Gallio per-
            duta dalle truppe italiane nel corso di una travolgente e irresistibile offensiva austro-tedesca. De Bernardi, alla testa di un
            nucleo di arditi, riprese il controllo del piccolo centro dell’Altopiano vicentino, ma nel corso del combattimento, più volte
            ferito, cadde, come i suoi fratelli, colpito a morte sul campo di battaglia.




            GALLIO, ALTOPIANO DI ASIAGO, 10 NOVEMBRE 1917, LA BATTAGLIA D’ARRESTO

            La battaglia continua su tetti e nelle case

            La breve vita di Lamberto De Bernardi, morto da eroe a soli diciannove anni, testimonia l’aspirazione primaria di questo
            giovane a essere protagonista, alla pari dei suoi fratelli, nella difesa della libertà della Patria. A questi ideali sacrificò dunque
            la sua vita a Gallio. Dal 10 al 24 novembre l’Altopiano di Asiago fu teatro di lunghi estenuanti scontri: da una parte l’intensità
            crescente degli attacchi austro-tedeschi che rischiavano di compromettere la saldezza della nostra linea difensiva, dall’altra
            l’instancabile risposta delle unità italiane per ripristinare lo schieramento di resistenza e per chiudere le falle in esso create.
            Il 10 novembre il XVI Reparto d’Assalto, dove combatteva il giovane De Bernardi, ebbe l’incarico di riconquistare Gallio:
            l’abitato fu ripreso e abbandonato più volte. Alla fine, grazie a rapidissime e ripetute operazioni, tornò sotto il controllo
            degli italiani. In questi concitati momenti, il sottotenente Lamberto De Bernardi fu tra i combattenti che più si prodigarono
            negli scontri, strada per strada, casa per casa, per contrastare il ritorno dei nemici. Fu ferito, ma non volle lasciare il campo,
            finché un ultimo mortale colpo lo fece crollare in terra senza vita.
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