Page 186 - La rappresentazione della Grande Guerra nel concorso della Regina Elena del 1934
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184 LA RAPPRESENTAZIONE DELLA GRANDE GUERRA NEL CONCORSO DELLA REGINA ELENA DEL 1934
ELIGIO PORCU
Quartu Sant’Elena, Cagliari, 19 dicembre 1894 – Montello, 16 giugno 1918
Eligio Porcu, studente del secondo anno della facoltà di Matematica all’Università di Cagliari, fu chiamato alle armi per il
servizio di leva nel novembre 1914 e arruolato nel 46° Reggimento Fanteria della Brigata Reggio. Con la nomina a sottotenente
nel luglio 1915, fu inviato in zona di operazioni in Cadore con il 45° Reggimento della stessa Brigata. Il giovane ufficiale
combatté a Passo Falzarego, alle Tofane e a Col di Lana, dimostrando sempre coraggio e spirito di sacrificio, esponendosi
spesso in azioni audaci. Si guadagnò così la stima degli ufficiali superiori e la sincera ammirazione dei suoi soldati. Promosso
tenente nel 1916, con la 4^ Armata dal Falzarego passò sul Piave; nel novembre dell’anno successivo fu nominato capitano
e al comando della 9^ Compagnia si portò sul Grappa. Il 17 dicembre 1917, sul Monte Valderoa fu impegnato con i suoi
uomini in una tenace resistenza contro i ripetuti attacchi degli austro-tedeschi. Benché ferito non arretrò e riuscì a mantenere
salda e unita la sua compagnia martellata da un violentissimo fuoco di artiglieria. Fu decorato con la Medaglia d’Argento.
Nei primi mesi del 1918 la 9^ Compagnia fu spostata sul Montello. Il 15 giugno, nel corso della battaglia del Solstizio, la sua
unità sul caposaldo della località di Casa Serena – il limite massimo dell’avanzata austriaca – fu investita da un violento attacco
da parte di formazioni della 6^ Armata austro-ungarica. Il capitano Porcu riuscì a tenere la posizione per due lunghi e terribili
giorni contrattaccando alla testa dei suoi uomini. Infine, ferito gravemente a una gamba, impossibilitato a muoversi, ormai
isolato, preferì uccidersi anziché darsi prigioniero.
MONTELLO, 15 GIUGNO 1918, LA BATTAGLIA DEL SOLSTIZIO
“Viva l’Italia!” Le ultime parole di chi ha scelto la morte piuttosto che la resa
All’alba del 15 giugno l’esercito austro-ungarico si lanciò all’attacco della linea di difesa italiana schierata lungo il Piave. Ebbe
così inizio la decisiva battaglia del Solstizio. Il 45° Reggimento di cui faceva parte la 9^ Compagnia comandata da Eligio
Porcu, per impedire al nemico che aveva già oltrepassato il Piave di dilagare nella pianura veneta, si schierò lunga la linea di-
fensiva Casa Serena – Casa Carpenedo sulla dorsale nord-est del Montello e diede inizio a un vigoroso contrattacco. La lotta
proseguì accanita con sanguinosi scontri che si protrassero per due giorni, durante i quali le forze austro-ungariche occupa-
rono il caposaldo di Casa Serena, annientando la difesa italiana. Il capitano non abbandonò mai la sua posizione incitando i
suoi uomini a resistere fino a che ormai rimasto solo, stremato dalla fatica e gravemente ferito, gridando in faccia al nemico
che ormai lo aveva circondato “Viva l’Italia!” si tolse la vita con un colpo di pistola.