Page 188 - La rappresentazione della Grande Guerra nel concorso della Regina Elena del 1934
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            GIOVANNI EMILIO BOCCHIERI

            Ragusa, 1894 – Breda di Piave, Treviso, 18 giugno 1918

            Terminati gli studi, si arruolò come allievo ufficiale nel 92° Reggimento Fanteria. Promosso sottotenente nel 1914 prestò
            servizio nel 4° Reggimento Fanteria della Brigata Piemonte. Dopo la dichiarazione di guerra raggiunse la zona di operazioni
            combattendo sul Freikofel, sul Pal Grande e sul Pal Piccolo, rilievi delle Alpi Carniche. Nel 1917, dopo aver frequentato un
            corso di addestramento sulle mitragliatrici Fiat, tornò come capitano in prima linea al comando della 1394^ Compagnia mi-
            traglieri e, sulla linea del Piave a Fagarè nel novembre fu decorato con la Medaglia di Bronzo. Nel giugno del 1918 il capitano
            Bocchieri fu assegnato al 201° Reggimento della Brigata Sesia, che nel corso della battaglia del Solstizio riuscì a contenere
            l’assalto nemico ai caposaldi di Molino della Sega e Molino Nuovo, perni della difesa sul Piave. Il 18 giugno la resistenza
            della Brigata Sesia di Bocchieri e dei suoi uomini fu pari al compito ricevuto: sacrificarsi ma non cedere. Il prode ufficiale
            continuò a far fuoco con una mitragliatrice sull’argine del fiume Piave finché ferito da una pallottola, crollò esanime.




            BREDA DI PIAVE, 15 - 18 GIUGNO 1918, LA BATTAGLIA DEL SOLSTIZIO

            No, non passeranno mai più

            Il 15 giugno scattò l’operazione Albrecht, terza fase dell’offensiva austriaca del Solstizio. La difesa italiana fu impegnata a so-
            stenere un durissimo attacco al caposaldo di La Crosere, sulla sponda destra del Piave, che vide impegnato il 201° Reggimento
            della Brigata Sesia dove si trovava la sezione di mitragliatrici comandata da Emilio Bocchieri, la quale riuscì a bloccare l’avan-
            zata nemica grazie all’intenso e continuo fuoco e a catturare anche dei prigionieri. Spostato nuovamente, il 18 giugno, con i
            suoi uomini in località Sernagiotto, sul corso del fiume, diede anche qui prova del suo valore riuscendo a sventare il tentativo
            di sfondamento. Alla fine, minacciato di aggiramento, si portò personalmente con una mitragliatrice sull’argine del Piave per
            ottenere una migliore visuale di tiro. Colpito da una pallottola, cadde a terra senza vita.
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