Page 192 - La rappresentazione della Grande Guerra nel concorso della Regina Elena del 1934
P. 192

190                LA RAPPRESENTAZIONE DELLA GRANDE GUERRA NEL CONCORSO DELLA REGINA ELENA DEL 1934




            IVO LOLLINI

            Castel d’Aiano, Bologna, 1897 – Sovilla, Casa Pin, Nervesa, 18 giugno 1918

            Alla dichiarazione di guerra all’Austria-Ungheria, Ivo Lollini lasciò l’Istituto Tecnico Pier Crescenzi di Bologna, dove frequentava
            il terzo anno, per raggiungere il XI Battaglione Volontari Ciclisti impegnato nella vigilanza della costa adriatica, un’organiz-
            zazione civile sottoposta al controllo del Ministero della Guerra dove potevano arruolarsi anche i giovani in età premilitare.
            Chiamato in seguito alle armi, uscì dalla Scuola Militare di Modena nell’ottobre 1916 con la nomina ad aspirante nel 6° Reg-
            gimento Bersaglieri, per poi divenire sottotenente nel dicembre dello stesso anno. Nel giugno 1917 prese parte alla battaglia
            dell’Ortigara sull’Altopiano dei Sette Comuni e successivamente chiese e ottenne di entrare nel V (poi XXVI) Reparto d’As-
            salto della 1^ Armata. In questa unità, alla fine di agosto 1917, Lollini si segnalò nell’azione che aveva come obiettivo la ri-
            conquista del Monte Maio, una posizione ancora controllata dagli austriaci, pur dopo il fallimento della Strafexpedition,
            un’impresa segnalata per la sua audacia anche nel Bollettino del Comando Supremo. Nelle drammatiche giornate seguite a
            Caporetto, il giovane diede prova del suo coraggio e della sua risolutezza. Catturato dagli austriaci, benché ferito, riuscì a
            fuggire e a raggiungere le linee italiane e a riunirsi al suo reparto con cui combatté il 5 e il 6 dicembre sul Sisemol, nella parte
            settentrionale dell’Altopiano di Asiago, al comando di una sezione di mitragliatrici. Su questa linea del fuoco l’intrepido com-
            battente ottenne la Medaglia di Bronzo il 28 gennaio nella conquista del Monte Valbella. Promosso tenente, durante la bat-
            taglia del Solstizio fu inviato con il suo reparto di arditi sul Montello e in località Sovilla - Casa Pin dove, dopo un’accanita
            resistenza per contrastare gli assalti austro-ungarici, cadde colpito a morte il 18 giugno.




            SOVILLA, NERVESA DELLA BATTAGLIA, 15-18 GIUGNO 1918, LA BATTAGLIA DEL SOLSTIZIO

            Gloria a questa gioventù

            La notte del 15 giugno ebbe inizio l’offensiva austriaca del Solstizio, condotta contro le posizioni italiane degli Altopiani dalle
            armate austriache del Tirolo al comando del maresciallo Conrad e sul fronte del Piave dalle unità dell’Isonzo Armèe del fel-
            dmaresciallo Boroevic ´. Le artiglierie italiane, con un intenso e preciso tiro di sbarramento, bloccarono subito l’azione sugli
            Altopiani, mentre sul Piave e sul Montello le forze austriache sferrarono un attacco molto violento che sorprese inizialmente
            la nostra difesa anche perché, proprio quel giorno, il Comando Supremo aveva disposto un avvicendamento dei reparti in
            prima linea. Inizialmente così le truppe austro-ungariche poterono avanzare e raggiunsero l’abitato di Giavera del Montello,
            a circa cinque chilometri sulla destra del Piave, il punto massimo raggiunto nella loro offensiva. La forte reazione italiana,
            che di fatto bloccò l’avanzata e portò al fallimento dell’operazione preparata dallo Stato Maggiore austriaco, si svolse intorno
            alla collina del Montello in particolare in prossimità dell’abitato di Nervesa. Qui il giorno decisivo fu il 18 giugno, quando il
            nemico concentrò tutti i suoi sforzi per sfondare e per ricongiungersi con le unità che attaccavano sul Basso Piave. La linea
            di difesa italiana poté arrestare l’avanzata nemica sull’argine della ferrovia locale e nei grandi edifici agricoli della zona tra-
            sformati in capisaldi difensivi. La 1^ Compagnia del XXVI Reparto d’Assalto ebbe quel giorno l’ordine di attaccare uno
            scaglione austroungarico appostato dietro la ferrovia a nei pressi dell’abitato di Sovilla. Lollini schierò allora la sua sezione
            mitragliatrici in località Casa Pin, a brevissima distanza dalle forze avversarie, dando così modo agli uomini della compagnia
            di lanciarsi in avanti. Nel contrattacco austriaco due mitragliatrici della sezione comandata dall’ufficiale emiliano furono
            messe fuori uso. Allora il coraggioso tenente si gettò all’attacco con le bombe a mano seguito dai pochi compagni superstiti.
            Accerchiato, rifiutò d’arrendersi e continuò a combattere finché cadde ucciso. Finalmente la notte del 19 giugno entrarono
            in linea le riserve e, raggiunta Nervesa, cambiarono a favore delle armi italiane le sorti della battaglia.
   187   188   189   190   191   192   193   194   195   196   197