Page 196 - La rappresentazione della Grande Guerra nel concorso della Regina Elena del 1934
P. 196
194 LA RAPPRESENTAZIONE DELLA GRANDE GUERRA NEL CONCORSO DELLA REGINA ELENA DEL 1934
ALESSANDRO SALAMANO
Torino, 1892 – Ivi, 1945
Un temperamento generoso e coraggioso: ancora ragazzo salvò a Torino, a rischio della vita, una bambina caduta tra le rotaie
di una tramvia a vapore mentre stava per sopraggiungere il convoglio, e rimase gravemente contuso a un fianco. Nel maggio
1915 fu arruolato nella 1^ Compagnia di Sanità aggregata alla Brigata Parma con la quale raggiunse la zona di operazioni nel
Cadore. Per il suo impegno quotidiano e la sua disponibilità fu promosso in dicembre sergente-aiutante di sanità. Nel giugno
1917 conseguì, dopo aver frequentato il corso, la nomina a sottotenente e passò al 154° Reggimento della Brigata Novara.
Con questa unità partecipò sul fronte della 3^ Armata all’azione protrattasi dal 19 al 23 agosto nella zona di Castagnevizza
dove, con grandi prove di ardimento, Salamano guidò i suoi uomini a occupare alcuni tratti delle trincee nemiche. Anche nel
ripiegamento dopo Caporetto verso il Tagliamento e il Piave, il sottotenente mostrò capacità e prontezza difendendo le po-
sizioni che gli erano state assegnate a Ponte di Piave. Nell’aprile 1918, ora tenente, fu scelto per istruire le nuove reclute e in-
viato in Lombardia a Cantù. Il 25 giugno, durante un’esercitazione con le bombe a mano, si guadagnò il massimo
riconoscimento al valor militare dando ancora prova della sua straordinaria magnanimità salvando la vita a numerosi coscritti
a rischio della propria, ma rimanendo gravemente ferito.
Una volta guarito e congedato, riprese gli studi e si laureò in Economia e Commercio all’Università di Torino. Divenne in
seguito presidente del gruppo Medaglie d’Oro e Cavaliere nell’Ordine della Corona d’Italia
CANTÙ, COMO, 25 GIUGNO 1918, DEPOSITO DEL 68° REGGIMENTO DELLA BRIGATA PALERMO
Un gesto eroico lontano dal fronte
Alessandro Salamano ottenne la Medaglia d’Oro per un nobile gesto. Durante un’esercitazione di lancio delle bombe a mano,
si accorse che, in affanno, un giovane soldato, dopo aver tolto la sicura, con un gesto maldestro aveva lanciato l’ordigno tra
un gruppo di commilitoni. Senza esitare un attimo, l’ufficiale si lanciò per raccogliere la bomba, ma l’esplosione lo colse in
pieno provocandogli gravissime ferite al torace. Rimase così a lungo in gravi condizioni, nel corso di un anno e mezzo fu
sottoposto a tre operazioni e subì l’asportazione di quattro costole.