Page 206 - La rappresentazione della Grande Guerra nel concorso della Regina Elena del 1934
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204 LA RAPPRESENTAZIONE DELLA GRANDE GUERRA NEL CONCORSO DELLA REGINA ELENA DEL 1934
SAINT-EUPHRAISE - BOIS DE VRIGNY, 23 LUGLIO 1918, LA SECONDA BATTAGLIA DELLA MARNA
II REPARTO D’ASSALTO
Per l’Italia in terra di Francia
Il II Corpo d’Armata guidato dal generale Alberico Albricci, di cui facevano parte la Brigata Alpi – erede ideale dei Cacciatori delle Alpi
garibaldini – e il II Reparto d’Assalto, aveva avuto il compito di presidiare la valle del fiume Ardre e di impedire all’esercito tedesco di
aggirare Reims, superare il rilievo boscoso a sud-ovest della città e occupare Epernay, tagliando così i collegamenti con la capitale
francese. Il 15 luglio alla mezzanotte l’artiglieria tedesca iniziò un furioso bombardamento delle posizioni occupate dalle unità italiane,
con proiettili esplosivi e gas asfissianti, al termine del quale le fanterie mossero all’assalto sostenute anche dai carri armati che i nostri
militari affrontavano per la prima volta. I combattimenti continuarono nei giorni seguenti con uno straordinario impegno da parte degli
uomini del II Reparto d’Assalto, i quali si prodigarono senza risparmio a chiudere i varchi aperti dalle infiltrazioni nemiche, permettendo
così agli alleati di resistere sulle nuove linee di difesa. Iniziato il contrattacco, i combattenti italiani, guidati dal tenente colonnello
Giuseppe Bassi, furono protagonisti dell’assalto alle posizioni nemiche di Saint-Euphraise e di Bois de Vrigny. L’irruenza degli
arditi fu tale che, superati i difensori della prima linea, si lanciarono alla conquista delle trincee retrostanti anche se protette
da robusti reticolati. Qui lo scontro si frantumò in rabbiosi corpo a corpo all’arma bianca e vide prevalere alla fine i nostri
soldati che riuscirono a catturare, oltre a numerosi prigionieri, mitragliatrici e cannoni.
Nella pagina a fianco:
Luigi Zenari, II Reparto d’Assalto a Reims, olio su tela
Gli arditi del II Reparto d’Assalto si sono scagliati sui fanti tedeschi, hanno disarticolato la linea difensiva, neutralizzato le postazioni di mitragliatrici e
muovono all’attacco, come evidenzia l’immagine, in squadre formate da “coppie tattiche”, da due combattenti uniti tra loro da saldi vincoli di amicizia, di
parentela o di comune cittadinanza, che si sostengono e si aiutano nel momento dello scontro. È il pugnale, l’arma distintiva dei reparti d’assalto, la più
appropriata nei combattimenti corpo a corpo o negli spazi angusti delle trincee, a dominare la scena.